L’enciclica Humanae vitae difesa da Max Horkheimer

Max Horkheimer (1895-1973) è stato un filosofo e sociologo tedesco, con Theodor Adorno, Herbert Marcuse ed Erich Fromm uno dei maggiori esponenti della cosiddetta Scuola di Francoforte, una scuola filosofico – sociologica di indirizzo neo-marxista che ha integrato la teoria marxista con elementi della psicoanalisi di Sigmund Freud e di altre discipline.

Colleghi e discepoli sono rimasti stupiti quando Horkheimer ha preso le difese dell’enciclica del beato Paolo VI Humanae vitae, mentre ambienti progressisti l’avevano criticata radicalmente. Il filosofo tedesco ha esposto il suo pensiero al proposito in un’intervista rilasciata al giornalista Helmut Gumnior.

Helmut Gumnior: Signor Horkheimer, con non piccolo stupore dei suoi allievi e amici Lei ha cercato di giustificare l’enciclica del papa che ha proibito ai cattolici l’uso dei mezzi artificiali di regolazione delle nascite. Il papa si è richiamato a un comandamento divino. A che cosa si è richiamato Lei per difendere quella proibizione?

Max Horkheimer: La teoria critica, e io ho parlato come esponente della teoria critica, ha un duplice compito: vuole indicare ciò che deve essere cambiato, ma vuole anche indicare ciò che deve essere conservato. Essa ha anche il compito di mostrare quale prezzo noi dobbiamo pagare per questo o quel provvedimento, per questo o per quel progresso. Il prezzo che noi dobbiamo pagare per la pillola è la morte dell’amore erotico.

H.G. Perché?

M. H.: L’amore si fonda sul desiderio, sul desiderio per la persona nata, e non è libero dalla sessualità. Quanto più si desidera l’unione con la persona amata, tanto maggiore è l’amore. Se si elimina questo tabù della sessualità, cade la barriera che fa nascere in ampia misura il desiderio, allora l’amore perde la sua base.

H.G.: E Lei pensa che questo succeda proprio a causa della pillola?

M. H.: Si. La pillola fa di Romeo e Giulietta un pezzo da museo. Mi permetta di formularlo in modo esplicito: oggi, Giulietta direbbe al suo Romeo di aspettare solo un momento per prendere la pillola prima di andare da lui.

H.G.: Ma la pillola non è un progresso in considerazione del Terzo mondo, dei paesi sottosviluppati in Africa, Asia e America Latina , in considerazione della spada di Damocle della sovrappopolazione?

M. H.; Questo non lo posso negare. Ma penso che sia mio dovere spiegare alla gente che dobbiamo pagare un prezzo per questo progresso, e questo prezzo è l’accelerazione della perdita del desiderio, e, alla fin fine, la morte dell’amore.

Dott. Ermanno Pavesi

(1) Marx Horkheimer, Die Sehnsucht nach dem ganz Anderen. Ein Interview mit Kommentar von Helmut Gumnior, Furche-Verlag, Amburgo 1970, pp. 73-75.

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