L’AMCI ALL’AQUILA : A 10 ANNI DAL TERREMOTO RICORDIAMO LA MISSIONE UMANITARIA DI UN GRUPPO DI MEDICI CATTOLICI (a cura di V. VISMARA)
in occasione del decimo anniversario del devastante terremoto che aveva colpito l’Aquila riteniamo doveroso ricordare la missione di aiuto e di solidarietà di un gruppo di Medici Cattolici, guidati dall’amico Vincenzo Vismara, di cui pubblichiamo la toccante testimonianza personale.
F. B.
Un’esperienza particolare: un geriatra durante il terremoto
La mattina di lunedì 6/4/09 alle ore 7 il mio cellulare ricevette un messaggio di allerta per il gruppo della protezione civile della Misericordia di Empoli di cui faccio parte . Questo gruppo fa capo ad un PMA ovvero Posto Medico Avanzato. Si tratta di un gruppo di soccorritori della Misericordia, integrati da un medico,e da una infermiera che operano in una tenda ospedale per i primi soccorsi. Si tratta in sintesi di garantire un’ adeguata prima assistenza in caso di calamità a chi ne abbia bisogno. Entro tre ore il gruppo era pronto a muovere con una autocolonna di 5 mezzi e dieci persone.
Arrivammo all’Aquila alle ore 17 dello stesso lunedì 6 a circa 15 ore dalla prima scossa di terremoto. Venimmo impiegati nella località chiamata Centicolella dove sorgono gli impianti sportivi del CUS dell’Università dell’Aquila. Qui si trovavano sfollate circa tremila persone in parte accolte sotto tensostrutture sportive che non avevano risentito della scossa o, per la maggior parte, ricoverate nelle automobili. Al momento dell’arrivo la colonna della Misericordia rappresentava il primo ed unico presidio assistenziale medico della zona. Nel frattempo si erano aggiunti al gruppo altri tre medici delle misericordie di Certaldo e Castelfiorentino ed un collega dello SMOM. Indescrivibile la situazione di panico e disperazione che regnava nel campo, sia pure mitigata dalla dignità e dalla compostezza della popolazione locale. In circa mezz’ora il personale della Misericordia allestì la tenda del Posto medico avanzato e così cominciò una lunga,estenuante, difficile opera di assistenza. Bambini in preda al panico,anziani confusi,traumatizzati, pazienti in cerca di terapie si affollarono immediatamente alla tenda in cerca di aiuto. Nella notte vennero montate altre tende ospedale di cui ci facemmo carico per l’assistenza. Dal martedì mattina cominciarono ad arrivare anziani trasferiti dal centro dell’Aquila. Si trattava di circa otto/dieci persone totalmente non autonome, dementi con gravi problemi assistenziali anche in situazione normale. Particolarmente rilevante il fatto che di loro non si sapeva niente tranne il nome e cognome. Anamnesi inesistente patologie ignote vista la situazione cognitiva delle persone; mi colpì una coppia di sorelle ultra ottatacinquenni che al quadro di deterioramento cognitivo in una particolarmente grave univano un comprensibile stato confusionale. La minore cercava di consolare quella più anziana che ad ogni scossa iniziava ad urlare disperata. Tutte e due completamente inconsce della situazione e incapaci di rendersi conto dei fatti che erano successi. Dopo essere state rassicurate, apparentemente convinte, ritornavano alla carica con l’abituale ripetitività a noi ben nota.”.
Ogni poco chiedevano di poter tornare a casa loro ed in particolare cercavano la sorella Pasqualina. Impossibile inizialmente sapere se Pasqualina fosse una persona reale e, nel caso, quale destino avesse avuto, oppure frutto di un delirio. Erano disperate del fatto che la sorella si sarebbe preoccupata di non trovarle. Erano state sorprese dal sisma in pigiama e con i bigodini in testa e si coprivano come potevano con coperte.
Potete ben rendervi conto della difficoltà rappresenta dall’assistenza di queste persone in un ambiente ostile,in assenza di servizi igienici adeguati , in carenza di pannoloni,farmaci e quant’altro necessario. Gli anziani sono stati amorevolmente assistiti dai volontari della misericordia di Andria, insieme agli Scout di un gruppo romano di cui non ricordo il nome che collaboravano con noi. Si sono comportati come nipoti affettuosi ed OSS preparatissimi. In questo bailamme la mia esperienza geriatrica si è ottimamente coniugata con oltre venti anni di attività in pronto soccorso. Tutti insieme siamo riusciti a gestire queste situazioni limite. A questo gruppo di anziani “ricoverati” c’era da aggiungere tutti gli altri sfollati che vivevano sotto i palloni della zona sportiva, nelle automobili, e nelle tende che via via venivano allestite. Impressionante vedere la capacità organizzativa della protezione civile.
Quando siamo giunti sul posto erano già attive una cucina da campo della CRI che distribuiva latte caldo, erano già pronte bottiglie d’acqua e servizi igienici chimici. Le prime giornate sono state veramente dure; infatti localmente c’era da organizzare tutto. Al nostro PMA si presentavano le persone con le richieste più varie alle quali cercavamo di dare una risposta. Si andava dalla richiesta di pannoloni, a quella dei farmaci alla richiesta di un posto letto. Molti anziani sono stati soccorsi e medicati, le loro patologie croniche affrontate nel miglior modo possibile. Con trascorrere delle ore,sempre sotto le continue scosse, l’organizzazione è andata avanti.
Dal mercoledì sono arrivati i medici di medicina generale locali che hanno collaborato con noi .La nostra avventura si è conclusa il giovedì 9 pomeriggio quando siamo stati avvicendati da altri colleghi, soccorritori ed infermieri sempre della Misericordia di Empoli. A tutto il gruppo della Misericordia di Empoli va il mio ringraziamento per come hanno operato logisticamente nel consentire a noi medici ed agli infermieri di lavorare al meglio possibile in condizioni difficilissime anche dal punto di vista climatico. Essi hanno anche garantito con noi una assistenza urgente con ambulanza h 24, pronti ad andare a soccorre e portare al PMA chi avesse bisogno.
Da non dimenticare che nelle prime ore l’ospedale dell’Aquila era impraticabile per oltre il 90%.
Sono tornato sul posto per un secondo turno per il ponte del XXV Aprile ( privilegio dei pensionati) ed ho trovato una situazione molto migliorata. La tendopoli era completamente attivata, c’era una mensa funzionante per tutti, docce e servizi igienici in quantità. I Medici di famiglia locali avevano completamente ripreso la loro attività. A loro va un sincero apprezzamento per come,essi stessi vittime del terremoto, si sono sin dalle prime ore messi a disposizione delle persone con abnegazione e totale disponibilità. Non ricordo i nomi di tutti ma a loro va il mio saluto.
Il nostro lavoro come PMA della Misericordia di Empoli si è concluso Domenica 3/5/09 con lo smontaggio delle attrezzature. Qualche nota dal 6/4 al 3/5/09 al PMA hanno lavorato 50 soccorritori patentati, sei Infermieri Professionali, 14 medici tra cui ben sette appartenenti alla Sezione Diocesana dei Medici Cattolici Di San Miniato da me presieduta. Con questa partecipazione i colleghi hanno onorato nel miglior modo il 50° dalla fondazione della sezione che si festeggerà il 23 Maggio a San Miniato (PI). Vi interesserà sapere che le due anziane hanno ritrovato la sorella Pasqualina, grazie a Dio viva e vegeta e che si sono ad essa ricongiunte, trasferite in non so quale RSA.
dr. Vincenzo Vismara (Socio Onorario AMCI)
N.B. i medici della sezione che hanno preso parte con lui ai soccorsi durante il terremoto d’Abruzzo sin dai primi momenti intervenendo insieme alla Misericordia di Empoli, dott Giovanni Belcari, Guido Belcari, Maria Gabriella Sibilia, Maria Gabriella Ludovisi Calosi dott Aldo Barsali.Stefano Giannoni
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