Marco Guerra – Città del Vaticano

La possibilità di estendere i termini dell’aborto farmacologico vede la ferma opposizione anche dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci), il cui presidente Filippo Maria Boscia parla di “aborto in solitudine e di una comunicazione dello scarto” e smentisce coloro che denunciano un blocco dei servizi di interruzione di gravidanza: “E’ un assoluta strumentalizzazione perché si sono fermate molte attività relative all’oncologia ma non gli aborti, in pratica molti interventi possono attendere l’aborto no”. “E’ una pretestuosa occasione – prosegue – per gestire l’aborto per vie ancora più private e solitarie, in questo modo vengono completamente accantonati gli articoli 1 e 2 della legge 194 che pongono l’accento sul valore sociale della maternità, che dicono che l’aborto non è un mezzo per il controllo delle nascite e che devono essere rimosse tutte le cause che sono a monte della scelta della donna”.

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