MILANO, SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DEI SANITARI DECEDUTI PER LA PANDEMIA PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO DEL PINI – L’AMCI ricorda NAGAI: “DA DOVE RINASCE LA SPERANZA: da Nagasaki al mondo! ” (in allegato la traduzione del manoscritto originale)
Domenica 31 ottobre nel Duomo di Milano una rappresentanza di medici ha partecipato ad una Celebrazione eucaristica in suffragio degli Operatori sanitari vittime della pandemia. L’Arcivescovo Delpini ha accolto con calorosa adesione l’invito espresso dall’AMCI di Milano e lo ha esteso a tutti i medici di Milano e provincia, rappresentati ufficialmente dal Presidente Roberto Carlo Rossi.
Nella Sua omelia Mons. Delpini ha parlato di una verità apparsa nella sconvolgente pandemia: “uomini e donne come angeli che hanno messo la loro vita a servizio, nella naturalezza di chi fa quello che è ovvio: aiutare e curare chi è malato” e di “medici e infermieri, stremati dalle fatiche di un lavoro, dove sollecitudine, bontà e compassione ispirano le scelte anche rischiose che la professione richiede”.
Da questa testimonianza ecco la lezione per tutti noi: “quanto abbiamo in comune nel genere umano è appunto la vocazione a servire, dove il bene ci com-muove e la sofferenza altrui ci chiama”.
E ancora: “la fraternità che ispira la dedizione al posto dell’indifferenza ha il fondamento in Gesù, che ha seminato nella storia un principio di speranza che le tragedie non possono cancellare. Dentro di noi, fatti ad immagine di Dio, c’è dunque questa disposizione interiore al prenderci cura e quando la situazione si fa drammatica ci facciamo avanti dicendo: eccomi qui per servire, curare, amare”.
L’invito dunque è a “coltivare dedizione e principi di fraternità rispetto a rivalità, conflitti e ingiustizie”.
Sono 37 i medici di Milano e provincia vittime della pandemia e tra essi il prof Carlo Vergani, decano dell’AMCI e suo appassionato promotore. Nella preghiera dei fedeli se ne è fatta memoria, accanto alla schiera dei Soci e Presidenti che hanno profuso impegno nei 75 anni di vita della Sezione, oltre che degli Assistenti Ecclesiastici che l’hanno guidata, come il Card. Dionigi Tettamanzi.
Alberto Cozzi, Presidente AMCI sezione di Milano “Santa Gianna Beretta Molla”
Carissimi
vi inoltro il caso di questo medico radiologo di Nagasaki, morto nel 1951 per leucemia contratta per le radiazioni e aggravatasi dopo lo scoppio della bomba. All’epoca c’era stato un carteggio con AMCI e tra gli allegati c’è una lettera a firma di Gedda e Maltarello + una foto di una Madonna donata dall’AMCI e tuttora a Nagasaki.
Nel 1942, dopo l’apertura della Santa Sede e i legami col Giappone, insieme ad altri 2 colleghi avrebbe fondato i medici cattolici giapponesi.
L’interesse sul caso è gestito dai ciellini di Medicina e Persona che credo l’abbiano portato al Meeting, ed ora stanno muovendosi per istruire una causa di beatificazione.
L’11 novembre hanno organizzato un incontro a Milano, anche col Card. Scola . Penso che la nostra associazione debba quantomeno saperlo, e non solo.
Un caro saluto.
Alberto Cozzi
Presidente AMCI sez. di Milano
LA TRADUZIONE DEL MANOSCRITTO ORIGINALE
(Busta, fronte)
Spettabile
Associazione Medici Cattolici Italiani
Alla Cortese Attenzione del Presidente e di tutti i Soci
(Busta, retro)
373, Ueno-machi, Nagasaki-shi (Giappone)
NAGAI Makoto
NAGAI Kayano
(Lettera)
Illustrissimi,
Ieri, 17 giugno, si è tenuta una solenne processione della Madonna partendo dal Nyoko-dō[Ndt. Piccola casa di eremitaggio] dove nostro padre NAGAI Takashi aveva giaciuto durante le cure per la sua malattia, fino ad arrivare alla Urakami-tenshudō, la Chiesa di Urakami. A capo della processione c’era una grande croce, seguiva la banda musicale della chiesa che ha suonato canti liturgici dedicati alla Madonna facendo riecheggiare tutto il loro ritmo nel cielo sopra la terra devastata dalla bomba atomica.
Il Vescovo della diocesi di Nagasaki, Monsignor Paolo YAMAGUCHI e il Parroco della Chiesa di Urakami, Padre Giuseppe NAKASHIMA, altri sacerdoti, frati, rappresentanti della prefettura e del comune erano radunati intorno alla statua della Madonna e procedevano dignitosamente in processione. La statua della Vergine, dal candido colore, era posta sul sostegno realizzato appositamente per la processione e portato a spalla dai fedeli del Comitato di gestione della Chiesa di Urakami.
Illustre Dottore, si trattava proprio della statua della Madonna che Lei e i Suoi colleghi dell’Associazione Medici Cattolici Italiani avete donato attraverso nostro padre: una statua della Madonna dell’Immacolata Concezione realizzata in marmo di Carrara.
Quando la processione è giunta alla Chiesa di Urakami la statua è stata posta sul basamento appositamente progettato.
Mentre aspettavamo che la malta si asciugasse, noi due le abbiamo offerto un cesto di fiori. Lo abbiamo fatto per esprimere, al posto di nostro padre, la gratitudine e l’ammirazione per la Madonna giunta da tanto lontano dalla Vostra rispettabile Italia. Mentre il coro della Chiesa di Urakami ha intonato dal profondo del cuore canti liturgici dedicati alla Madonna.
Poi il Vescovo YAMAGUCHI ha fatto una bellissima omelia.
Padre NAKASHIMA ha letto il Vostro messaggio in italiano e il Dottor NISHIDA, un medico credente di Urakami, ha letto la traduzione in giapponese. Nostro zio Gen ha spiegato l’origine di questo dono frutto della gentilezza della Vostra Associazione e ha riferito della benedizione da parte del Santo Padre tramite la mediazione del signor KANAYAMA .
La bellissima statua della Madonna di marmo di Carrara, così, è stata collocata sulla collina dove sorge la Chiesa che domina Urakami, luogo della caduta della bomba atomica, ed è diventata portavoce, come una “Regina della Pace”, di noi tutti che imploriamo la pace.
Rammentiamo quanto nostro padre fosse felice quando gli giunse, verso la fine dello scorso anno, la conferma del dono della statua della Madonna prima, e la notizia, poi, della benedizione data dal Santo Padre il 22 dicembre scorso tramite la lettera del signor KANAYAMA.
Giorno dopo giorno aveva aspettato l’arrivo della statua. In quei giorni nostro padre aveva raccontato della propria gratitudine verso tutti coloro che facevano parte della Vostra Associazione al signor ENDŌ che gli aveva fatto visita.
Il signor ENDŌ a sua volta aveva provato una grande simpatia e partecipazione e gli aveva promesso che durante la prossima visita in Europa si sarebbe recato a Roma per incontrare tutti Voi di persona e ringraziarVi in sua vece.
Dopo avere consultato nostro padre e Padre NAKASHIMA, il signor ENDŌ ha deciso di creare una croce fatta di bekkō realizzata da artigiani di Nagasaki e di portarVela in dono. Il bekkō è un tipo di artigianato molto delicato fatto di sottili pezzi di guscio di tartaruga marina uniti con il calore e acqua pulita. Si tratta di un artigianato tradizionale di Nagasaki che è noto in tutto il Giappone dal 17°secolo.
A questa croce sono state applicate anche lavorazioni di conchiglie di abalone. La lavorazione delle conchiglie di abalone è un’antica tradizione artigianale diffusa in tutto il Giappone ma quella di Nagasaki è una tecnica giuntaci dagli artigiani cinesi nel 17° secolo ed è molto particolare. La decisione di farVi questo dono è nata dalla profonda commozione del signor ENDŌ di fronte alla Vostra gentilezza e dalla sua amicizia verso nostro padre.
La statua della Madonna ha così trovato il suo posto sulla collina della Chiesa che domina il viale di Urakami e volge il suo sguardo di profonda misericordia alle persone che passano di lì. Il signor ENDŌ a breve verrà a portarVi le nostre parole di ringraziamento.
L’unica cosa che ci rammarica è il fatto che nostro padre se ne sia andato senza vedere questo dono. Fino alla sua morte avvenuta il primo di maggio, nostro padre ha aspettato con ansia il suo arrivo. La lettera del signor KANAYAMA gli aveva comunicato la partenza della nave dalla Cambogia e, per poter accoglierla in qualsiasi momento senza nessun ostacolo, nostro padre aveva consultato Padre NAKASHIMA e aveva organizzato con lui i lavori di costruzione del basamento in pietra su cui porre la statua.
Poi il 6 giugno – giorno dell’arrivo della statua a Nagasaki – Padre NAKASHIMA e il Sindaco hanno assistito al disimballaggio e hanno gentilmente portato la statua fino al Nyoko-dō ponendola accanto alla fotografia di nostro padre. La fotografia ritrae nostro padre sdraiato sulla schiena, come lo era da un po’ di tempo, che pregava con un rosario in mano.
Questa immagine della fotografia accanto alla statua della Madonna dava l’impressione che nostro padre pregasse guardando il viso della Madonna e abbiamo sentito una emozione ancora più profonda. Così fino al giorno 17, per circa 10 giorni, la statua è stata conservata al Nyoko-dō e tutti i fedeli, ogni giorno facendo a turno, sono venuti a dedicarle una preghiera anche per lo spirito di nostro padre.
Illustre Dottore, La preghiamo di cuore di riportare a tutti i Suoi colleghi della Vostra Associazione la profonda commozione di nostro padre e la nostra gratitudine per questo Vostro dono della statua della Madonna.
Noi credenti cattolici giapponesi, in sintonia con i cattolici italiani, desideriamo ardentemente la costruzione della pace nel mondo e per questo ci aggrappiamo con forza alla misericordia della Madonna.
I nostri più cordiali saluti,
17 giugno 1951
NAGAI Makoto
NAGAI Kayano
Spettabile Associazione Medici Cattolici Italiani
Al Presidente e a tutti i Soci
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