Ricordo di Splendori, fedele alla sua missione di cristiano nel mondo.
Guardava in faccia la storia e in modo impareggiabile portava a termine i “compiti a casa”. Riportiamo il discorso del Presidente dell’AMCI ai funerali di Franco Splendori (Roma, Santa Prisca, 25 novembre 2023).
Con molta commozione e tanta tristezza, intervengo a questa Cerimonia di estremo saluto a Franco Splendori.
Porto alla famiglia e a questa assemblea il cordoglio, l’affettuoso abbraccio e la preghiera del Card. Edoardo Menichelli, nostro Assistente Ecclesiastico Nazionale, impossibilitato ad essere qui con noi. Anche lui, con intensa nostalgia, vuole trasmettere a lei Signora Pina e a Maria Grazia e a tutti i cari un riverente saluto che al contempo è ricordo di esaltanti percorsi di vita associativa e familiare.
Siamo qui riuniti per celebrare memoria e ricordo di Franco Splendori, marito e padre esemplare, illustre medico, accademico universitario, Ordinario di programmazione sanitaria all’Università di Tor Vergata di Roma e quindi direttore generale dell’Agenzia di sanità pubblica (Asp) del Lazio. Membro dell’Accademia Pontificia per la Vita, pilastro essenziale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, Consultore pontificio per la Pastorale Sanitaria, esponente di spicco di quella buona politica che ha difeso e radicato i supremi valori etici e morali nella nostra Italia democratica.
In un mondo confuso e conflittuale, Franco Splendori ha sempre proposto un dialogo quotidiano ed effettivo, motivato e ardente, direi passionario, affinché al primo posto ci fosse sempre il pieno riconoscimento dell’Altro e della sua libertà. Tutti diversi ma tutti fratelli, figli di un unico Padre.
Da uomo audace qual era ha ottemperato al compito urgente di costruire ponti fra popoli e culture, ha alimentato la passione per la missionarietà in Congo, in Libano, in Burkina Faso, in Costa d’Avorio, in Bielorussia e nei Paesi dell’Est.
Certamente non potrà mai essere dimenticata la sua attiva cooperazione attuata nel mondo in sinergia con la Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo e con la Madre Generale Suor Maurizia Biancucci.
Da autorevole e fedele collaboratore del Card. Angelini, in co-azione con lui, ha attuato percorsi di coesione, di armonia, di vero ecumenismo fra tutte le grandi religioni, sempre con spirito costruttivo di verità e di pace.
Con saggezza ha sempre proposto risolute e concrete azioni in difesa della vita, dal concepimento alla fine naturale, nel rispetto fondativo di quegli importanti riti di passaggio che riguardano il nascere, il vivere, il soffrire e il morire.
La sua lunga sofferenza affrontata cristianamente e con incrollabile fede, può insegnare tanto a noi.
Con sapienza e lungimiranza in piena conoscenza di un mondo difficile da comprendere, ebbe un giorno a dire: “Ragazzi, costruiamo insieme l’avvenire o non ci sarà futuro!”
Franco guardava in faccia la storia e in modo impareggiabile portava a termine i “compiti a casa”, dell’oggi e del domani. Guardava in faccia le incognite ma ritrovava sempre evidenti opportunità e, spendendosi attivamente per il bene comune, concretamente aiutava la grande famiglia dei medici cattolici e tutta la società civile a percorrere itinerari di pace, di riconciliazione, di cultura e di speranza.
Uomo dell’incontro e del dialogo, mai indifferente di fronte a cogenti problematiche, era capace di fare i conti con gli altri, con l’altro, con una visione sempre costruttiva.
Era stimato da tutti per la sua franchezza, per la sua genuina, sincera e generosa amicizia: le sue opinioni non le mandava a dire, ma ti parlava direttamente, guardandoti negli occhi.
Da seniores, ha sempre indicato strade giuste. Da battezzato, fedele laico, credente e credibile, è stato maestro spirituale e vero esperto di Pastorale; con la forza della sua preparazione culturale e della sua tradizione umanistica invitata tutti a non rinchiudersi nella lamentela del “Si dovrebbe fare”, ma si proiettava in tutti i contesti culturali, ecclesiali e anche politici, con un attivismo produttivo e continuo.
Evangelizzazione, cultura, ricerca, creatività e azione sono stati capisaldi, che gli hanno permesso di vivere e far vivere il Vangelo della Vita a tutti con coerenza e impegno.
L’AMCI è stata la sua seconda casa: grazie a lui, alla sua costante, attiva e positiva presenza, l’associazione è cresciuta ed ha interagito in tutte le aree del nostro Paese, dell’Europa e del mondo.
Coerente e fedele allo statuto dell’AMCI, si è speso con il Card. Angelini, con Di Virgilio, Gigli, Saraceni e con tanti altri uomini di buona volontà, per essere lievito e al tempo stesso forza aggregante tra popoli e culture.
La creazione della FEAMC e della FIAMC sono il frutto sapiente del loro carisma.
La memoria storica legata alla fondazione dell’AMCI, a quell’AMCI di Gedda, di Maltarello, di Villani, Dordoni, Lodoli, Stabulum e Di Virgilio, che è cresciuta sotto la guida di Eminentissimi Cardinali: Angelini, Tettamanzi e Menichelli, mi consente oggi di tracciare un positivo bilancio e di ringraziarlo per la tenacia, la passione e la capacità di proiettarci nel futuro, un futuro che tutti vogliamo prosegua, nel suo ricordo, in modo attivo e sempre costruttivo.
Franco carissimo, quel futuro da te fortemente voluto è oggi la Casa dell’AMCI, vera e propria accademia di vita alla ricerca della verità, accademia fatta di Maestri e Discepoli, tutti attivi. Tutti e tanti, meritevoli oggi anche di essere nominati insieme alla tua autorevole persona, tutti con l’ansia di riflettere sui vari aspetti di complessità che la vita ci propone, tutti con volitiva forza di interagire con sapienza e competenza nella Chiesa e nelle molteplici realtà politiche, sanitarie, sociali, bioetiche, filosofiche, teologiche e spirituali. Tutti insieme con ansia nel bisogno di fratellanza, pace, giustizia e coesione sociale.
Per noi, tuoi amici dell’AMCI, oggi è un giorno molto triste: ci mancherai! Sei stato un amico vivace e leale, un vero e importante pilastro della nostra associazione. Noi ricorderemo sempre la tua preziosa presenza di attivo testimone, fedele interprete del Vangelo di Cristo. Ti ricorderemo quale amico insigne, che ha radicato il proprio impegno personale nella riaffermazione dei valori etici e cristiani, nell’umanizzazione della medicina, nel rispetto e nella difesa della vita, sempre.
A tutti noi mancheranno i tuoi consigli, la tua ferma, pacata e convincente parola. Grazie Franco per il tuo operato e per la tua amicizia!
Il Signore ti accolga al Suo fianco nella schiera dei Suoi Santi e sapienti Angeli.
Desideriamo condividere il dolore di tutti i tuoi cari e in modo particolare essere accanto alla Signora Pina, tua insostituibile compagna di vita e alla carissima Maria Grazia tua adorata e amata figlia. Giunga a tutti il cordoglio sentito di tutta la grande famiglia dell’AMCI che oggi qui ufficialmente rappresento!
Il giorno 28 novembre prossimo, nel convocato ufficio di presidenza, chiederò di ratificare la mia proposta di intitolare la sezione diocesana AMCI di Roma a “Franco Splendori”, a lui che per tanti anni con onore l’ha rappresentata.
Prof. Filippo Boscia,
Presidente nazionale ANMCI (Associazione Nazionale Medici Cattolici Italiani)