Filippo Maria Boscia

FILIPPO MARIA BOSCIA

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Sanità

Noi medici ed operatori sanitari, nel vivere quotidianamente travagli di sofferenza e fragilità, possiamo al meglio affrontare il nostro lavoro se abbiamo gli occhi rivolti a Gesù Paziente

DOMENICA 31 MARZO 2024

La conoscenza del mistero della salvezza che si realizza nella Pasqua, Resurrezione di Gesù, e che è narrata nei Vangeli, può aiutarci a meditare sul percorso quaresimale e sugli itinerari di vita cristiana che precedono e seguono la Pasqua.

Noi medici ed operatori sanitari, nel vivere quotidianamente i numerosi travagli di sofferenza e fragilità, possiamo al meglio affrontare il nostro gravoso lavoro se abbiamo gli occhi rivolti a Gesù Paziente.

Il racconto della Passione è certamente il più significativo nucleo di partenza per farci meglio affrontare il dramma della sofferenza umana e per farci diventare cirenei, costruttori di pace e di benefiche azioni di cura.

Credo che introducendo nelle nostre azioni quotidiane la riflessione sulla passione di Gesù, possiamo meglio comprendere la Teologia della sofferenza per vivere con maggiore profondità e spiritualità la nostra missione di medici.

La nostra vita di «operai» nel mondo della sofferenza ci impone, ad imitazione di Cristo, di essere sempre più curanti, fascianti, bendanti, rassicuranti, consiglianti, compassionevoli apostoli portatori di speranza e luce nelle tenebre.

La migliore comprensione della Divina Passione ci fa diventare instancabili promotori di salvezza e di sollievo della sofferenza, quando incontriamo quelle tante persone ferite che attendono da noi risposte competenti, concrete, efficaci, ma soprattutto umane.

La ricerca dell’Umano, sostenuta dalla memoria passionis diventi sostegno, cura, “care”, prezioso contributo per la proclamazione del Kèrigma, annuncio del messaggio cristiano.

La Pasqua può aiutarci a rafforzare la nostra formazione interiore e la nostra identità cristiana e certamente ci aiuta, negli aspri itinerari della vita, per farci transitare “dal deserto al giardino”.

Auspico che la Pasqua non sia per noi un semplice anniversario o evento a ricorrenza annuale, ma un rito perenne da rivivere giornalmente come festa del Signore, festa di pace, di verità, di comunione e di fratellanza, vero e perenne convivio eucaristico. Questo è il mio augurio per la Pasqua che rivolgo a tutti Voi, alle Vostre famiglie, alle Vostre comunità.

Buona Pasqua di pace, di serenità e di conversione!

Filippo Boscia. Presidente. Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI).

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