Dopo un’altalena tra sì e no, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha deciso di liberalizzare la vendita della “pillola dei cinque giorni” per la contraccezione di emergenza anche per le minorenni, abolendo quindi la necessità della prescrizione medica.
Una pessima decisione che va contro il sacro rispetto della vita e l’etica dei sentimenti, riducendo e banalizzando il rapporto uomo-donna a solo sesso e niente amore. Viene così a mancare anche il rispetto della persona, sia dei componenti la coppia che di colui che dal rapporto potrebbe nascere.
Non condivisibili le motivazioni, perché eliminando l’intervento medico, senza paragoni per ascolto e consiglio, non si comprende come possa essere considerato un farmaco d’uso eccezionale solo per un foglietto informativo, quando si sa bene la scarsa propensione dei giovani a prendere le dovute precauzioni, sia per evitare una gravidanza sia per difendersi dalle malattie a trasmissione sessuale.
È assolutamente scandaloso che in nome di una assoluta autodeterminazione vengano cosi facilmente offerti “a domanda” veleni e antidoti per annullare sul nascere gravidanze indesiderate o inattese ! In una società sempre più mercantile l’estrema banalizzazione dell’aborto nascosto è servita ! Giovani donne depersonalizzate diventano semplici contenitori da riempire e da svuotare.
La medicina deve avere un’anima; deve essere posta maggiore attenzione all’ascolto, alla comprensione , ai gesti da compiere con competenza e saggezza . Occorre la fisicità dell’incontro considerando che i pazienti non sono solo cittadini- utenti ma PERSONE che devono essere informate su basi scientifiche considerando rischi clinici e controindicazioni. Questi valori non possono essere disattesi. Senza reciprocità non possono esserci relazioni di cura. Maggiori valori aiutano a gestire con più responsabilità la procreazione e umana e la difesa della vita. I medici cattolici pretendono che si cambi registro nella relazione di cura.
Prof. Filippo Boscia
Presidente AMCI (medici cattolici italiani)