http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/018q01.pdf

Le preghiere del medico

di José María Simón Castellví
Presidente della Federazione internazionale
delle associazioni mediche cattoliche


Il giuramento di Ippocrate è un documento, noto non solo nel campo della medicina, che in alcune università i nuovi medici leggono solennemente durante una cerimonia al termine della carriera universitaria. Si tratta di un testo molto valido dal punto di vista dell’etica professionale, salvo in alcune versioni che in malafede eliminano la tutela della vita nascente: il non dover dare prodotti abortivi scompare o viene sostituito con una frase anodina, a discapito della professione o della verità storica.
Tuttavia l’invocazione di Apollo, Asclepio, Igea, Panacea e di altre divinità, nonostante sia suggestiva e non comporti un grande pericolo di politeismo in occidente, non mi convince del tutto. Il Signore è l’unico Dio. Ma esistono tre preghiere specifiche che il medico cristiano può recitare, e che richiamano prepotentemente la mia attenzione per la loro bellezza, devozione e dottrina.
La prima è un giuramento anonimo cristiano dei primi secoli, scritto in greco e conservato in un manoscritto vaticano medievale, ma il cui uso è attestato sin dal IV secolo. Il testo inizia con una benedizione a Dio, Padre, e continua affermando che il medico non macchierà la sua scienza, che a nessuno somministrerà un veleno anche se ne sarà richiesto, che non provocherà mai un aborto, che agirà secondo scienza e coscienza sempre a favore dei malati, in santità, evitando l’erotismo, custodendo il segreto (“come un segreto sacro”). La preghiera si conclude invocando l’aiuto di Dio e il rispetto degli uomini, con un monito: il medico non si salverà se giurerà il falso. Si tratta di uno stupendo compendio dei comandamenti e della legge naturale per l’esercizio della professione medica.
Un’altra preghiera che mi colpisce sempre è quella attribuita a Mosè Maimonide, il medico ebreo nato a Córdoba, in Spagna, nel XII secolo. In essa chiede a Dio che ci riempia di amore per l’arte medica e per tutte le creature, che ci allontani dalla sete di guadagno e dal desiderio di gloria, che ci dia forza per servire il povero e il ricco, l’amico e il nemico, il buono e il cattivo, che non ci faccia distrarre, che ci faccia apprezzare il progresso della medicina e che i pazienti abbiano fiducia in noi.
Contiene quindi alcune parole che suonano decisamente attuali, applicabili al campo medico e a quasi ogni altro ambito, e specialmente alla cosiddetta tv spazzatura: “Allontana dai miei pazienti i ciarlatani, l’esercito di parenti che danno mille consigli e portano molte volte alla morte. Se gli ignoranti mi scherniscono, concedimi, Signore, la corazza dell’amore della mia arte. Dammi pazienza dinanzi ai maleducati e agli appassionati”. Si vede da queste espressioni che l’homo sapiens è lo stesso in ogni epoca.
Nella preghiera si chiedono anche forza di volontà e l’opportunità di ampliare sempre più le proprie conoscenze, cioè l’equivalente attuale della formazione permanente, tanto elogiata dalla comunità internazionale. Non posso non ricordare l’opera che per secoli gli ebrei sefarditi hanno realizzato per la diffusione della lingua spagnola e della medicina su base scientifica.
La terza grande preghiera del medico è quella che Giovanni Paolo II, prossimo alla beatificazione, scrisse il 29 giugno del 2000 ai medici cattolici, consegnata alla Federazione internazionale delle associazioni mediche cattoliche. Si tratta di un vero e proprio gioiello che in molti recitiamo spesso, in diverse lingue.
Papa Wojtyla inizia con un’invocazione al Signore Gesù, medico divino, che nella sua vita terrena ha prediletto quanti soffrono e ha affidato ai suoi discepoli il ministero della guarigione. Parla poi della nostra grande missione, del servizio quotidiano, dello strumento dell’amore di Dio. Ci chiede di saper scoprire negli altri il volto di Cristo. Parla della verità, della sapienza, della scienza, delle cause e dei rimedi, della verità e della vita: che l’annuncio, la testimonianza, l’impegno a favore di quanti hanno più bisogno, sull’esempio dei santi medici, ci aiutino a rinnovare le strutture sanitarie. Che Dio benedica il nostro studio, illumini la nostra ricerca e i nostri insegnamenti. E “che al termine del nostro pellegrinaggio terreno possiamo contemplare il tuo volto glorioso e provare la gioia dell’incontro con te nel tuo regno di gioia e di pace infinite”.

(©L’Osservatore Romano – 23 gennaio 2011)

From Hippocrates to John Paul II

The prayers of the doctor

José María Simón Castellví
President of the World Federation
of the Catholic Medical Associations

The Hippocratic Oath is a document, known not only in medicine, which in some universities, the new doctors solemnly read at a ceremony at the end of their university career. This is a very good text from the standpoint of professional ethics, except in some versions that eliminate in bad faith the protection of unborn life: not having to give products for abortion disappears or is replaced with an anodyne phrase, to the detriment of the profession or of historical truth.
However, the invocation of Apollo, Asclepius, Hygieia, Panacea and other deities, even though it is suggestive and does not involve a great danger of polytheism in the West, it is something I do not like. The Lord is the only God! But there are three specific prayers that the Christian doctor can perform, and that strongly recall my attention for their beauty, devotion and doctrine.
The first is an anonymous pledge of the early Christian centuries, written in greek and kept in a medieval manuscript, in the Vatican Biblioteca, but the use of which is attested since the fourth century. The text begins with a blessing from God, the Father, and goes on to say that the doctor will not stain his science, which will not administer poison to anyone even if they will be required, which will not cause an abortion ever, acting in good faith always for the sick, holy, without eroticism, guarding the secret (“as a sacred secret”). The prayer ends by invoking God’s help and respect of men, with a warning: you doctor will not be saved if you will swear falsely. This is a wonderful compendium of the commandments and the natural law for the practice of medicine.
Another prayer that always strikes me is the one attributed to Moses Maimonides, the physician jew born in Cordoba, Spain, in the twelfth century. In it she asked God to fill us with love for the art of medicine and for all creatures, that we move away from the thirst for profit and the desire of glory, that gives us strength to serve the poor and the rich, the friend and the enemy, the good and the bad, that we do not distract us, that makes us appreciate the progress of medicine and that patients have confidence in us.
Thus contains some words that sound very current and applicable to the medical field and almost every other area, especially the so-called trash TV, “Take away from my patients the charlatans, the army of relatives who give hundreds of suggestions and many times lead to death. If the ignorant ridicule me, give me, Lord, love, the armor of my art. Give me the patience in the face and rude to fans.” We see from these expressions that the homo sapiens is the same in every age.
In prayer, give us willpower and also want the opportunity to expand the knowledge more and more, that is the modern equivalent of lifelong learning, so highly by the international community. I can not forget the work that Sephardic Jews for centuries have made for the dissemination of Spanish and medicine on a scientific basis.
The third great prayer of the doctor is what John Paul II, next to the beatification, wrote June 29 in 2000 to Catholic doctors, delivered to the World Federation of the Catholic Medical Associations. This is a real gem that many of us recite often in several languages.
Pope John Paul II begins with an invocation to the Lord Jesus, the divine physician, who in his earthly life has favored those who suffer and entrusted to his disciples the ministry of healing. Then speaks of our great mission, the daily service, the instrument of God’s love asks us to be able to discover the other face of Christ. Speaks about the truth, wisdom, science, causes and remedies, truth and life; the witness, the commitment to those most in need, following the example of the holy doctors, help us to renew the health facilities. May God bless our study, enlighten our research and our teaching. And “at the end of our earthly pilgrimage may we contemplate your glorious face and feel the joy of meeting you in your kingdom of joy and everlasting peace.”

(© L’Osservatore Romano – January 23, 2011)

Other important prayers:

http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/prayers/documents/hf_p-xii_19570510_prayer-medico_it.html

http://www.amigosdelolo.com/el-medico-mesa-redonda-con-dios-232.html

http://www.mediciconsacrati.it/Preghiere.htm

http://www.fiamc.org/uncategorized/preghiera-del-chirurgo/

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