Chiuso per due mesi a causa della pandemia da coronavirus, il Santuario di Lourdes riaprirà i battenti questo sabato, ma solo per i singoli pellegrini provenienti dalla regione, per una distanza massima di 100 km. Nuove anche le regole: le visite saranno possibili solo nel pomeriggio, osservando le norme di contenimento del Covid-19. Restano ancora vietate le Messe con concorso di popolo. L’intervista al dottor Sandro De Franciscis, Presidente del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes e dell’AMIL, l’Associazione Medica Internazionale di Nostra Signora di Lourdes
Isabella Piro ed Andrea De Angelis – Città del Vaticano
“Un grande segno di speranza”: così Monsignor Olivier Ribadeau Dumas, rettore del Santuario mariano di Lourdes, in Francia, commenta la riapertura parziale del luogo di culto, prevista per sabato prossimo, 16 maggio. Chiuso per due mesi a causa della pandemia da coronavirus, il Santuario riaprirà i battenti, ma solo per i singoli pellegrini provenienti dalla regione, per una distanza massima di 100 km.
Nuove regole da osservare
Dopo la chiusura più lunga della sua storia, dunque, il luogo di culto che commemora l’apparizione della Vergine Maria a Bernadette Soubirous riapre le porte, ma con nuove regole: le visite saranno possibili solo nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 18.00; i pellegrini potranno accedervi a gruppi di dieci, indossando le mascherine e restandovi all’interno per un massimo di 30 minuti. L’accesso diretto alla “Grotta delle Apparizioni” non sarà consentito, ma sarà possibile sostare davanti ad essa, sulla riva destra del fiume Gave. Sarà possibile, inoltre, prendere l’acqua delle fontane grazie ad un dispositivo apposito, mentre restano ancora vietate le Messe con concorso di popolo.
La generosità dei fedeli
Al contempo, Monsignor Dumas lancia un appello ai fedeli affinché sostengano anche economicamente il Santuario, donando con generosità: la cancellazione dei pellegrinaggi, infatti, principale fonte di sostentamento della struttura, ha provocato un grave deficit anche alla comunità religiosa che la gestisce.
La testimonianza del medico di Lourdes
“Questa riapertura, seppur parziale, è motivo di gioia e di profonda speranza”. Lo afferma nell’intervista a VaticanNews Sandro De Franciscis, medico, Presidente del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes e dell’AMIL, l’Associazione Medica Internazionale di Nostra Signora di Lourdes. Il dottor de Franciscis, che risiede permanentemente a Lourdes da più di dieci anni, non nasconde il dolore provato negli ultimi due mesi. “Per me la chiusura, dovuta alle misure di sicurezza prese in Francia ed in gran parte del mondo, è stato motivo di grande pena”, afferma, sottolineando come Lourdes “sia un luogo non solo di pellegrinaggio, ma anche di vera affezione dove le persone tornano più volte nel corso della loro vita”. La riapertura, seppur parziale, è motivo di gioia non solo per la Francia, ma per il mondo intero. “Lourdes è l’unico luogo di apparizione a cui un Papa ha dedicato un’enciclica (Le Pèlerinage de Lourdes di Pio XII, ndr) – sottolinea il medico – ed è qui che si assiste alla guarigione non solo fisica, ma anche del cuore”.Ascolta l’intervista al dottor Sandro De Franciscis