L’Avvento annuncia la venuta di Cristo, Salvatore universale.
Desidero in questa circostanza incontrare ciascuno di voi per vivere in modo comunitario la bellezza di questo Annuncio, che in sé reca il fascino della verità e della fraternità: Il medico cattolico non smette mai di cercarle, soprattutto quando deve affrontare il dramma della sofferenza, della solitudine, della insignificanza, della violenza.
Con fede e ragione possiamo esaltare la bellezza e la fecondità dell’annuncio per meglio aderire al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, che prende la nostra carne umana che ne diventa la sua casa.
La ragione è profondamente umana quando si cimenta con la questione della verità piena, ossia con l’infinito e con il mistero (San Giovanni Paolo II).
La nostra adesione all’AMCI, che è stata per tutti libera, gioiosa e cosciente, trova nel Cristo la guida del nostro professionale incontro con il mistero della sofferenza.
Il percorso di Avvento e di preparazione alla festa della nascita del nostro Salvatore, sia per noi come quello vissuto dai pastori nomadi nella loro difficoltà di custodire il gregge: ci sproni a rivelare e vivere la bellezza del rapporto con il Signore, che ci aiuta a superare con coraggio i rischi di questo tempo, profondamente caratterizzato dalla pandemia.
Nelle diverse ondate pandemiche il virus ha mietuto molte vittime: 231 sono i medici deceduti fino ad oggi e a questi si sommano tanti altri operatori sanitari che, inviati a mani nude in soccorso dei fratelli sofferenti, hanno perso la vita.
Rivolgiamo a loro e alle loro famiglie il nostro pensiero e la nostra preghiera di suffragio.
Abbiamo percepito bene gli affanni del momento presente, abbiamo sofferto per il distanziamento, siamo disorientati e condizionati in molte funzioni del fare e del pensare e tanto altro ancora… ma dobbiamo cancellare la paura e aprirci a quegli orizzonti di speranza, di carità, di unità, di amicizia e felicità, molto sentiti nella nostra professione, per continuare a muoverci alla luce dell’incarnazione nell’incontro con l’altro, nel quale riconosciamo sempre il volto di Cristo.
Quest’anno è più Natale degli altri anni! Forse ci saranno meno possibilità di condividere con amici e parenti la nostra gioia, ma certamente saremo più capaci di accogliere l’unico dono che conta, Gesù Cristo. Il riverbero della luce natalizia illumini le nostre famiglie, coinvolga tutti a vivere in modo pieno il carisma della nostra vocazione che si pone in ascolto delle umane sofferenze.
Forti della fede che ci è donata, pur nelle attuali persistenti difficoltà, spingiamoci con coraggio e profezia verso percorsi di speranza e di gioia.
Giunga a tutti voi e alle vostre famiglie il mio più affettuoso abbraccio e l’augurio di un Natale di pace e di serenità.
Al mio augurio si unisce quello del nostro Cardinale, che ha condiviso con me questo messaggio.
Roma, 30.11.2020
Filippo M. Boscia Presidente Nazionale AMCI