Un’intera vita dedicata alla cura dei malati di lebbra e dei sofferenti.
Per questo motivo la Chiesa in Pakistan ha chiesto al governo di aggiungere un capitolo sulla vita di suor Ruth Pfau nei libri di testo delle scuole, in modo da ricordare la sua grande opera sociale in favore dei lebbrosi. I vertici ecclesiastici hanno così dato seguito a un’iniziativa promossa da un’associazione di studenti. L’obiettivo è far conoscere alle generazioni future il contributo della suora, membro della famiglia del cuore immacolato di Maria, morta il 10 agosto scorso all’età di 87 anni.
«Suor Ruth — ha dichiarato ad AsiaNews Shahid Rehmat, direttore esecutivo della Youth Development Foundation (Ydf) — ha aiutato gli intoccabili del nostro paese, curando persone di ogni fede. Il miglior modo per promuovere il suo ministero è educare i nostri figli ai suoi principi di amore per l’umanità, uguaglianza e fratellanza». Secondo il direttore della Ydf, suor Ruth, definita la “madre Teresa del Pakistan”, «ha curato le malattie fisiche, ma grazie al suo esempio, noi possiamo disfarci delle malattie dell’odio, della violenza, dell’ignoranza e della discriminazione religiosa. La luce per i lebbrosi — ha aggiunto — può illuminare le tenebre della mentalità dominante». L’attivista ritiene che la società pakistana abbia «dimenticato le minoranze religiose perché i libri di testo non raccontano più le storie dei politici e delle personalità non islamiche. La storia incompleta che viene insegnata nelle nostre scuole produce solo cittadini faziosi, che non hanno interesse a difendere i diritti delle minoranze». «Siamo grati ai leader del paese — ha detto padre Jamil Albert, sacerdote francescano — per aver riconosciuto l’opera della nostra sorella, che tutti noi dovremmo seguire. Lei è stata una madre per tutti».
Per suor Ruth, infatti, il governo di Islamabad ha voluto organizzare una cerimonia di stato, un riconoscimento del tutto inusuale per un cittadino straniero e cristiano in un paese a maggioranza islamica.
L’Osservatore Romano, 24-25 agosto 2017