EXPOSICIÓN SOBRE EL DR. TARRÉS EN LA CIUDAD DEL VATICANO Y NUEVA PÁGINA WEB SOBRE EL BEATO
Del 23 al 26 de mayo de 2016, la Causa de Canonización del Dr. Tarrés, organizó una Exposición en la Ciudad del vaticano. Fue inaugurada el lunes 23 en el Istituto Maria Santissima Bambina por los Dres. José María Simón (Miembro del Consejo Pontificio de Salut), Javier Sanz (Oncólogo radioterapeuta) y Ermanno Pavesi (Secretario General de la Federación Internacional de Asociaciones Médicas Católicas, FIAMC) ante el Sr. Obispo de Tarrasa, Mons. José Ángel Saiz, miembros de la Federació de Cristians de Catalunya, médicos católicos, periodistas y público en general. Estuvieron también presentes, el Dr. Fernando García- Faria (Presidente emérito de Médicos Cristianos de Cataluña), en cuya casa familiar se alojó un tiempo el Dr. Tarrés; y la Sra. Cecilia Aranés, que conoció personalmente al beato.
La Postuladora de la Causa, la Dra. Silvia Correale, alabó la iniciativa y valoró mucho el trabajo. Simultáneamente, la Acción Católica Italiana organizó en un centro próximo a la columnata de San pedro, una exposición donde también estuvo presente el Dr. Tarrés.
La muestra constó de un nuevo documental audiovisual sobre el beato, libros, trípticos, estampas, un busto en bronce de la escultora Rebeca Muñoz que se halla en el Palazzo di San Calisto en el Vaticano, una reproducción del botiquín de guerra, los 80 céntimos de peseta (toda la fortuna que tenía al morir) y unos paneles en tres idiomas que trataban tres grandes aspectos de la vida de Tarrés:
1.- Su profesionalidad médica: no se puede ser un buen católico y un médico mediocre…
2.- Su trabajo apostólico con los jóvenes.
3.- Su pasión por la virtud de la pureza (Madonna purezza).
Esta exposición, que es móvil, peregrinará por aquellos barrios, hospitales o ciudades que así nos lo pidan. El documental se halla en la nueva página web www.doctortarres.com
con microvídeos de testimonios y una estructura innovadora y atractiva.
Tarrés nunca estuvo en Roma. En el viaje de la Federación de Jóvenes Cristianos de Cataluña se quedó a cuidar enfermos; y su beatificación tuvo lugar en Loreto. Esta vez, de alguna manera, ¡ha estado en Roma!
La FIAMC colabora a extender la devoción al beato i su pensamiento de loa permanente a las obras de Dios.
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PERE TARRÉS i CLARET (1905-1950)
Pere (Pietro) Tarrés i Claret nasce il 30 maggio 1905 a Manresa, provincia di Barcelona, Catalogna (Spagna), da Francesc Tarrés Puigdellívol e Carme Claret Masats, genitori credenti e esemplari che ebbero ancora due figlie, Francesca e Maria. Pere fu battezzato il 4 giugno nella parrocchia della Vergine del Carmine.
Per motivi di lavoro del padre (meccanico) la famiglia dovette compiere frequenti spostamenti (Badalona, Mataró, Barcelona); a Badalona ricevette la Cresima il 31 maggio 1910. Allievo dei Padri Scolopi, fece la prima comunione il primo maggio 1913. Nel 1914 la famiglia rientrò a Manresa e, in questa città Pere studiò con i Padri Gesuiti.
L’adolescente Pere era di carattere allegro e aperto, amorevole con i genitori e le due sorelle, amante della natura, contemplativo, mistico con un animo da poeta. Era solito dare una mano nella farmacia del Signore Josep Balaguer il quale lo orientò nella continuazione degli studi.
Ottenuta una borsa di studio poté conseguire il baccalaureato presso il collegio di S. Ignazio. Un’altra borsa di studio, ottenuta grazie all’intervento di alcuni medici estimatori del giovane, gli consentì di accedere al corso di laurea in medicina presso l’università di Barcellona. Dal 1921 abitò a Gracia, un quartiere popolare, dove frequentò l’oratorio di San Filippo Neri e diventò figlio spirituale del P. Jaume Serra (1922 – 1936).
Fa parte della Federació Jovens Cristians con zelo apostolico ardente. La Federaciò era Azione Cattolica (A.C.) come il Papa Pio XI la prospettava allora: preghiera, studio, azione, sotto l’indirizzo della gerarchia locale. Pere Tarrés riscoprì incarichi nella Federaciò e nell’A.C. al contempo. Per lui il segreto della vita spirituale dei militanti era la devozione Eucaristia e amore filiale alla Madre di Dio.
Nel luglio 1925 morì suo padre e poco dopo sua madre ebbe un incidente che la rese menomata per sempre.
A Monistrol de Calders nel Natale del 1927 fece voto di castità con l’approvazione dal suo direttore spirituale.
Nel 1928, dopo aver finito la laurea in Medicina (con premio straordinario), si installò definitivamente a Barcellona. Nel frattempo le sue sorelle entrarono nel convento delle Concezioniste. D’accordo con il suo compagno Dr. Gerardo Manresa, Pere fondò il sanatorio – clinica di Nuestra Señora de la Merced a Barcellona.
Durante l’esercizio della professione medica era esemplare nella carità e nella vita di pietà; non perse mai quell’allegria contagiosa che gli consentiva di trattare con rispettosa familiarità i malati.
Il 18 luglio 1936, il Tarrés si recò al Monastero di Monserrat per gli esercizi spirituali, che furono interrotti il giorno 21 per l’alzamiento nacional; Pere si recò alla Generalitat riuscendo ad ottenere la tutela della polizia per preservare l’integrità del Monastero dalla ferocia degli anarchici. Rifugiatosi a Barcellona ebbe l’opportunità di portare di nascosto la comunione ai perseguitati dai miliziani rossi ed egli stesso riuscì a sfuggire alle perquisizioni fatte a casa sua.
Nel luglio 1938 dovette arruolarsi nell’esercito repubblicano in qualità di medico. Grazie al suo coraggio e dedizione, gli stessi soldati chiesero per lui la promozione a capitano dell’esercito. Dedicava parte del tempo allo studio del latino e della filosofia, in preparazione dei futuri studi sacerdotali e non perdeva occasione di manifestare la fede.
Nel gennaio 1939 rientra a casa dal fronte di guerra. Il 26 gennaio del 1939 Barcellona si arrende all’esercito nazionale. Integrato nella vita normale continua la sua attività di medico, riscopre alcuni incarichi nell’A.C. e si prepara per l’ingresso nel Seminario di Barcellona che avverrà il 29 settembre 1939.
Nel 1941, l’anno che morì sua madre, ricevette gli Ordini minori, il suddiaconato (20 dicembre 1941) ed il Diaconato (22 marzo 1942). Fu ordinato sacerdote il 30 maggio 1942. Il 3 giugno 1942 fu nominato dal Vescovo come coadiutore (vicario) della parrocchia di Santo Stefano Sesrovile.Nel 1943, per volontà del Vescovo, fu inviato all’Università Pontificia di Salamanca dove ottenne la Licenza in Teologia il 13 novembre 1944.
Rientrato a Barcellona ricevette diversi incarichi pastorali: vice-assistente diocesano dei giovani dell’A.C., assistente del centro delle donne e delle giovani di A.C. della parrocchia di San Vicente de Sarriá (1944), cappellano della comunità e del collegio delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione (1945).
Non gli mancarono nelle diverse opere apostoliche che gli vennero affidate, delle difficoltà che lo fecero soffrire, però lui seppe rispondere con degli atteggiamenti evangelici di carità, prudenza e fortezza seminando dalla croce la terra del suo apostolato. Il 17 novembre 1945 scriveva nel suo Diario che egli si sentiva immerso nell’oceano dell’apostolato che tanto aveva sognato, con lo stesso fuoco ed entusiasmo che, da laico, sentì per la Federaciò. Prima di morire esprimerà il suo gaudio per l’apostolato nell’A.C. femminile di Sarrià, affermando: “Io sono figlio di operai. Nel cielo lavorerò molto per tutte quante!
Durante le vacanze nel santuario della Vergine di Nuria, nel Perineo della provincia di Gerona, a 2.000 mt., accoglieva dei gruppi numerosi dei giovani dell’A.C.
Fu, anche nominato: consigliere e assessore degli Oblati laici benedettini e dell’Unions di scolans di Monserrat -antichi membri cantori del coro del monastero – (1946), direttore dell’Opera della Visitazione della Nostra Signora, attività destinata a procurare aiuto materiale e spirituale agli infermi poveri (1947); beneficiato della parrocchia di Sant’Anna (1949); consigliere della Scuola Cattolica di insegnamento Sociale di Barcellona (1949); confessore ordinario del Seminario Conciliare (1949); delegato diocesano della Protezione alla Donna (1949); direttore spirituale dell’Ospedale de Las Magdalenas, dove erano accolte donne in fase terminale, causata dalla prostituzione o da estrema miseria morale. Il Tarrés lasciò una traccia perenne e salutare in quanti ebbero contatto apostolico con lui.
Il 17 maggio 1950 fu sottoposto ad una biopsia il cui risultato evidenziò un linfosarcoma linfoblastico. La malattia venne vissuta dal Tarrés con un atteggiamento di totale abbandono nelle mani di Dio con l’offerta della sua vita per la santificazione dei sacerdoti. Il 31 agosto 1950, a soli quarantacinque anni, morì nella clinica da lui fondata.
La sepoltura avvenne nel cimitero di Montjuic. Il 6 novembre 1975 i suoi resti mortali furono traslati alla chiesa parrocchiale di San Vicente di Sarrià, dove ancora riposano.
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La vita del sacerdote Dott. Pietro Tarrés Claret fu breve, ma intensa. Nacque a Manresa (Spagna) il 30 maggio 1905 e mori a Barcellona il 31 agosto 1950.
Morì giovane ma i suoi anni lasciarono un profondissimo solco. Non intendiamo prevenire il giudizio della Chiesa, ma resta il fatto che, quanti lo accostarono intimamerte, assicurano di aver trovato in lui dei segni straordinari.
Da giovane -–affermano i suoi compagni della Facoltà di Medicina di Barcellona–- era un esempio e uno stimolo per i buoni e un richiamo, esigente e soave a un tempo, per gli studenti più sbandati.
Coloro che mantengono vivo il ricordo della Federazione dei Giovani Cristiani della Catalogna sanno che proprio lui ne era la forza animatrice ed incoraggiatrice. I medici che lo conobbero sono testimoni della sua innegabile preparazione scientifica e del suo profondo senso di responsabilità professionale; i malati da lui assistiti, specialmente i poveri, non dimenticheranno piu la sua ardente carità, i suoi modi gentili, la sua totale dedizione.
Il suo spirito di carità sempre crescente lo sospinse al sacerdozio. Del suo periodo di preparazione nel seminario di Barcellona è rimasto un ricordo incancellabile e nella sua attività pastorale –molteplice e varia– dimostrò un grande cuore sacerdotale, votato totalmente a Dio e agli uomini. Si consumò senza risparmi, si santificò nel servizio ai fratelli e nella sofferenza, sempre col sorriso sulle labbra.
Fu Vice-parroco a S. Stefano de Sesrovires, Vice-consulente dei Giovani di A.C., Consulente dei Centri femminili di A.C. di Sarrià, Segretario dell’Opera Diocesana di Assistenza, Consigliere dell’Organizzazione Benefico-Assistenziale (OBA), Confessore del Seminario, Direttore Spirituale dell’Opera della Visitazione, Consigliere degli Antichi Piccoli Cantori di Montserrat, Cappellano della Scuola delle Religiose Francescane, Consigliere della Protezione della Donna e Direttore dell’Ospedale della Maddalena.
È incalcolabile il bene da lui seminato. Le sue giornate erano sature di estenuante attività, il suo riposo, breve e interrotto da lunghe ore di preghiera e di contemplazione. Seppe armonizzare, da vero artista, la sua intensa attività con una vita interiore che gli traspariva dovunque.
Si era offerto a Dio ripetutamente come vittima e, in piena giovinezza, cadde colpito dall’infermità. Dal suo letto, nel Sanatorio di Nostra Signora della Mercede, da lui fondato per i tubercolosi poveri, diede durante quattro mesi una meravigliosa lezione di fortezza, di amore alla croce, di distacco dai beni terreni, di aspirazione alle realtà eterne, di ansia ardente per la salvezza degli uomini e, specialmente, per la santificazione dei sacerdoti. Chi ebbe la fortuna di visitare il Dott. Tarrés malato, poté leggere in lui, con segni di una commovente evidenza, il segreto della sua vita: egli amava Dio fino alla follia.
Sarebbe un peccato lasciare occulto nell’oblio del silenzio una così splendida luce. Chiediamo a Dio la glorificazione del sacerdote Dott. Tarrés. Ricordiamo a questo proposito le parole del Card. Jubany, Arcivescovo di Barcellona, il 6 novembre 1975, in occasione della traslazione dei suoi resti mortali alla parrocchia di Sarrià. Sua Eminenza, nel rilevare la “innegabile attualità” di un tale esempio, “testimonio perenne di una fede e di un amore pro fondamente vissuti”, esortava tutti a imitarlo e a chiedere la sua intercessione.
La vita del sacerdote Dott. Pietro Tarrés Claret fu breve, ma intensa. Nacque a Manresa (Spagna) il 30 maggio 1905 e mori a Barcellona il 31 agosto 1950.
Morì giovane ma i suoi anni lasciarono un profondissimo solco. Non intendiamo prevenire il giudizio della Chiesa, ma resta il fatto che, quanti lo accostarono intimamerte, assicurano di aver trovato in lui dei segni straordinari.
Da giovane -–affermano i suoi compagni della Facoltà di Medicina di Barcellona–- era un esempio e uno stimolo per i buoni e un richiamo, esigente e soave a un tempo, per gli studenti più sbandati.
Coloro che mantengono vivo il ricordo della Federazione dei Giovani Cristiani della Catalogna sanno che proprio lui ne era la forza animatrice ed incoraggiatrice. I medici che lo conobbero sono testimoni della sua innegabile preparazione scientifica e del suo profondo senso di responsabilità professionale; i malati da lui assistiti, specialmente i poveri, non dimenticheranno piu la sua ardente carità, i suoi modi gentili, la sua totale dedizione.
Il suo spirito di carità sempre crescente lo sospinse al sacerdozio. Del suo periodo di preparazione nel seminario di Barcellona è rimasto un ricordo incancellabile e nella sua attività pastorale –molteplice e varia– dimostrò un grande cuore sacerdotale, votato totalmente a Dio e agli uomini. Si consumò senza risparmi, si santificò nel servizio ai fratelli e nella sofferenza, sempre col sorriso sulle labbra.
Fu Vice-parroco a S. Stefano de Sesrovires, Vice-consulente dei Giovani di A.C., Consulente dei Centri femminili di A.C. di Sarrià, Segretario dell’Opera Diocesana di Assistenza, Consigliere dell’Organizzazione Benefico-Assistenziale (OBA), Confessore del Seminario, Direttore Spirituale dell’Opera della Visitazione, Consigliere degli Antichi Piccoli Cantori di Montserrat, Cappellano della Scuola delle Religiose Francescane, Consigliere della Protezione della Donna e Direttore dell’Ospedale della Maddalena.
È incalcolabile il bene da lui seminato. Le sue giornate erano sature di estenuante attività, il suo riposo, breve e interrotto da lunghe ore di preghiera e di contemplazione. Seppe armonizzare, da vero artista, la sua intensa attività con una vita interiore che gli traspariva dovunque.
Si era offerto a Dio ripetutamente come vittima e, in piena giovinezza, cadde colpito dall’infermità. Dal suo letto, nel Sanatorio di Nostra Signora della Mercede, da lui fondato per i tubercolosi poveri, diede durante quattro mesi una meravigliosa lezione di fortezza, di amore alla croce, di distacco dai beni terreni, di aspirazione alle realtà eterne, di ansia ardente per la salvezza degli uomini e, specialmente, per la santificazione dei sacerdoti. Chi ebbe la fortuna di visitare il Dott. Tarrés malato, poté leggere in lui, con segni di una commovente evidenza, il segreto della sua vita: egli amava Dio fino alla follia.
Sarebbe un peccato lasciare occulto nell’oblio del silenzio una così splendida luce. Chiediamo a Dio la glorificazione del sacerdote Dott. Tarrés. Ricordiamo a questo proposito le parole del Card. Jubany, Arcivescovo di Barcellona, il 6 novembre 1975, in occasione della traslazione dei suoi resti mortali alla parrocchia di Sarrià. Sua Eminenza, nel rilevare la “innegabile attualità” di un tale esempio, “testimonio perenne di una fede e di un amore pro fondamente vissuti”, esortava tutti a imitarlo e a chiedere la sua intercessione.
PREGHIERE
per chiedere a Dio la glorificazione
del sacerdote Dott. Pietro Tarrés
Gesù dice: “Se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vita eterna.” (Gn 12,24 e ss.).Illuminati dalla Parola di Dio, chiediamo la glorificazione del sacerdote Dott. Tarrés, dicendo fiduciosamente:
Dio e Padre nostro, unica fonte di ogni santità, che dai la vita eterna a chi sa dare se stesso, offrendo la propria vita, concedi che l’esempio di generosità che ci ha lasciato il sacerdote Dott. Tarrés sia conosciuto e imitato. ASCOLTACI, SIGNORE.
Gesù Cristo, Figlio di Dio e Redentore degli uomini, che ci hai amato fino al punto di dare la tua vita per noi, fa’ che sia valorizzata e imitata la generosità del sacerdote Dott. Tarrés che, come chicco di frumento, si consumò per amore dei fratelli. ASCOLTACI, SIGNORE. Spirito Santo, fonte di ogni amore, che riempi della tua divina presenza l’intimità degli uomini, figli di Dio, rendici coscienti di questa consolante realta, stimolandoci col ricordo el sacerdote Dott. Tarrés, che intensamente la visse e predicò. ASCOLTACI, SIGNORE.
Signore Gesù, che ci hai dato Maria come Madre nostra e Madre della Chiesa, fa’ che così come il sacerdote Dott. Tarrés l’amò e la fece conoscere e amare, anche noi l’amiamo e sperimentiamo la sua materna intercessione. ASCOLTACI, SIGNORE.Docili alla volontà di Dio e agli insegnamenti di Gesù, diciamo:
Padre nostro… Chiediamo l’intercessione della Vergine Maria, Madre nostra:
Ave Maria…
Che la glorificazione del sacerdote Dott. Pietro Tarrés, che oggi chiediamo, divenga un giorno una realtà, per la gloria di Dio e della Chiesa.
Gloria al Padre…