MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA XXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO, 07.12.2013
Cari fratelli e sorelle,
1. In occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato, che quest’anno ha come tema Fede e carità: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16), mi rivolgo in modo particolare alle persone ammalate e a tutti coloro che prestano loro assistenza e cura. La Chiesa riconosce in voi, cari ammalati, una speciale presenza di Cristo sofferente. E’ così: accanto, anzi, dentro la nostra sofferenza c’è quella di Gesù, che ne porta insieme a noi il peso e ne rivela il senso. Quando il Figlio di Dio è salito sulla croce ha distrutto la solitudine della sofferenza e ne ha illuminato l’oscurità. Siamo posti in tal modo dinanzi al mistero dell’amore di Dio per noi, che ci infonde speranza e coraggio: speranza, perché nel disegno d’amore di Dio anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale; e coraggio, per affrontare ogni avversità in sua compagnia, uniti a Lui.
2. Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli. La fede nel Dio buono diventa bontà, la fede nel Cristo Crocifisso diventa forza di amare fino alla fine e anche i nemici. La prova della fede autentica in Cristo è il dono di sé diffondersi dell’amore per il prossimo, specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato.
3. In forza del Battesimo e della Confermazione siamo chiamati a conformarci a Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti. «In questo abbiamo conosciuto l’amore; nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16). Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo. Quando la dedizione generosa verso gli altri diventa lo stile delle nostre azioni, facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamo riscaldati, offrendo così il nostro contributo all’avvento del Regno di Dio.
4. Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo. È la Madre di Gesù e Madre nostra, attenta alla voce di Dio e ai bisogni e difficoltà dei suoi figli. Maria, spinta dalla divina misericordia che in lei si fa carne, dimentica se stessa e si incammina in fretta dalla Galilea alla Giudea per incontrare e aiutare la cugina Elisabetta; intercede presso il suo Figlio alle nozze di Cana, quando vede che viene a mancare il vino della festa; porta nel suo cuore, lungo il pellegrinaggio della vita, le parole del vecchio Simeone che le preannunciano una spada che trafiggerà la sua anima, e con fortezza rimane ai piedi della Croce di Gesù. Lei sa come si fa questa strada e per questo è la Madre di tutti i malati e i sofferenti. Possiamo ricorrere fiduciosi a lei con filiale devozione, sicuri che ci assisterà, ci sosterrà e non ci abbandonerà. È la Madre del Crocifisso Risorto: rimane accanto alle nostre croci e ci accompagna nel cammino verso la risurrezione e la vita piena.
5. San Giovanni, il discepolo che stava con Maria ai piedi della Croce, ci fa risalire alle sorgenti della fede e della carità, al cuore di Dio che «è amore» (1 Gv 4,8.16), e ci ricorda che non possiamo amare Dio se non amiamo i fratelli. Chi sta sotto la Croce con Maria, impara ad amare come Gesù. La Croce «è la certezza dell’amore fedele di Dio per noi. Un amore così grande che entra nel nostro peccato e lo perdona, entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per portarla, entra anche nella morte per vincerla e salvarci…La Croce di Cristo invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto» (Via Crucis con i giovani, Rio de Janeiro, 26 luglio 2013).
Affido questa XXII Giornata Mondiale del Malato all’intercessione di Maria, affinché aiuti le persone ammalate a vivere la propria sofferenza in comunione con Gesù Cristo, e sostenga coloro che se ne prendono cura. A tutti, malati, operatori sanitari e volontari, imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 6 dicembre 2013
FRANCESCO
[01837-01.01] [Testo originale: Italiano]
Messaggi per le Giornate Mondiali del Malato
- XXII Giornata Mondiale del Malato, 2014
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]
—————————————————————
Mensaje del Papa para la Jornada Mundial del Enfermo
Francisco invita a llevar la esperanza y la sonrisa de Dios a los que sufren
La Iglesia reconoce en los enfermos “una presencia especial de Cristo sufriente”. Son las palabras del papa Francisco en su mensaje para la XXII Jornada Mundial del Enfermo sobre el tema “La fe y la caridad: también nosotros debemos dar la vida por los hermanos”. Cada año, este día se celebra el 11 de febrero, coincidiendo con la memoria litúrgica de Nuestra Señora de Lourdes.
En el texto, difundido hoy por la sala de prensa de la Santa Sede, el Pontífice habla de esperanza, “porque en el plan de amor de Dios, incluso en la noche del dolor se abre la luz de la Pascua “, y de coraje “para hacer frente a cualquier adversidad en su compañía, unidos a Él”.
El Santo Padre recuerda también que Jesús tomó sobre sí la enfermedad y el sufrimiento, transformándolos a la luz de “una vida nueva en plenitud” que cambia las experiencias negativas en positivas.
Así, pues, siguiendo el camino de Cristo, que se entregó por amor, también nosotros “podemos amar a los demás como Dios nos ha amado, dando la vida por nuestros hermanos”, subraya el Papa. Además, “la fe en Dios bueno – escribe el Pontífice – se convierte en la bondad, la fe en Cristo crucificado se convierte en fuerza de amar hasta el final e incluso a nuestros enemigos”.
Acercándonos con ternura “a aquellos que están necesitados de atención – continúa el Santo Padre – llevamos la esperanza y la sonrisa de Dios en las contradicciones del mundo”. Una generosa entrega a los demás que se convierte en el estilo de nuestras acciones.
Y María es el modelo cristiano “para crecer en la ternura, en la caridad respetuosa y delicada”. “La Santísima Virgen, madre de los enfermos y de los que sufren, permanece “al lado de nuestras cruces y nos acompaña en el camino hacia la resurrección y la vida plena”, asegura el Papa.
Además, para el Pontífice la Cruz “es la certeza del amor fiel de Dios por nosotros”, que “nos invita a dejarnos contagiar por este amor, nos enseña a mirar siempre a los demás con misericordia y amor, especialmente a los que sufren, a los que necesitan ayuda”.
Por último, el papa Francisco exhorta a vivir esta Jornada Mundial de los Enfermos “en comunión con Jesucristo” apoyando a los que cuidan de los enfermos y los que sufren.
(RED/IV)
Pope’s message for 2014 World Day of the Sick released
Pope Francis in 2014 is commending the 22nd World Day of the Sick to the intercession of Mary, so that she will help sick people to live their own suffering in communion with Jesus Christ.
The theme for this world day is Faith and charity: ” We too must give our lives for the brethren” and in his message to mark this occasion, the Holy Father turns his attention especially to the sick and all those who provide them with care and treatment.
The Pope begins his five point message by saying “the Church sees in you, dear sick people, the special presence of the suffering Christ and he goes on to say that God gives us the courage to face each adversity with him and united to Him
In his second point, Pope Francis underlines the fact that although the Son of God made man has not taken away human disease and suffering, he has taken them on to himself, transforming and reducing them because, as the Holy Father explains, they no longer have the last word.
The true test of faith in Christ, continues the Pope is the gift of oneself to spread the love for one’s neighbour, especially for those who do not deserve it , for those who suffer, and for those who are marginalized.
In the third part of his message Pope Francis highlights that we should approach those who are in need of care with tenderness.
He continues this theme in the penultimate part of his message saying that “to grow in tenderness , and charity, we have a model Christian.
She, Pope Francis says, is the Mother of Jesus and our Mother, attentive to the voice of God and the needs and difficulties of his children.
Concluding his message the Holy Father turns to the figure of St. John, the disciple who was with Mary at the foot of the Cross.
It is this Saint, he stresses, that takes us back to the source of faith and charity, to the heart of God who ” is love” and he reminds us that we cannot love God if we do not love our neighbour. Listen to Lydia O’Kane’s report
Text from page http://en.radiovaticana.va/news/2013/12/07/popes_message_for_2014_world_day_of_the_sick_released/en1-753617 of the Vatican Radio website
Le Pape confie les malades à Marie
Le pape François confie la prochaine Journée mondiale des Malades à l’intercession de la Vierge Marie. Il l’annonce dans un message rendu public ce samedi. Un message qui s’adresse à la fois aux malades et aux personnes qui en prennent soin. Le Saint-Père rappelle aux malades que Jésus porte avec eux le poids de leurs souffrances et en révèle le sens. Le Fils de Dieu fait homme n’a pas supprimé la maladie et la souffrance, mais en les assumant, il les a transformées et réduites à leur juste mesure. « Nous sommes placés, écrit-il, face au mystère de l’amour de Dieu qui nous donne de l’espoir et du courage : l’espoir, parce que dans le dessein d’amour de Dieu, la nuit de la douleur s’ouvre à la lumière pascale ; courage pour affronter avec lui toutes les adversités ».
Marie, un exemple pour tous
Le pape François exhorte les chrétiens à faire preuve de tendresse à l’égard de ceux qui ont besoin d’assistance, à porter l’espérance et le sourire de Dieu dans les contradictions du monde, à faire du dévouement généreux le style de leurs actions. Il faut que la foi en un Dieu bon engendre la bonté, que la foi en Jésus-Christ Crucifié engendre la force d’aimer jusqu’à la fin, y compris ses ennemis. La preuve de la foi authentique en Jésus Christ c’est le don de soi, l’amour du prochain surtout de ceux ne le méritent pas, de ceux qui souffrent et des marginaux. Pour grandir dans la tendresse et dans la charité respectueuse et délicate, il suffit de suivre l’exemple de Marie, la mère de Jésus. La XXIIème Journée mondiale des Malades sera célébrée le 11 février, jour de la fête de Notre-Dame de Lourdes.