Introduzione di S.E. Mons. Zygmunt Zimowski
Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari
(per la Pastorale della Salute)
Pastorale della salute e promozione della vita umana:
30 anni di attività del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari
All’inizio dei Lavori di questa 30ma Conferenza Internazionale vorrei salutare tutti i presenti, convenuti da lontano e da vicino. Vorrei scusarmi anche se non elenco tutti i Paesi del mondo qui rappresentati, ma non vorrei dimenticarne qualcuno! In questi tre giorni avremo molte occasioni per stare insieme e scambiare così idee e opinioni.
La Conferenza che stiamo iniziando riveste un carattere particolare, in quanto si svolge nell’anno nel quale ricordiamo rispettivamente: il 50mo anniversario del Concilio Vaticano II, i 30 anni dalla fondazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, i 20 anni dalla pubblicazione dell’Enciclica Evangelium Vitaedi San Giovanni Paolo II, e, nell’anno in corso, la pubblicazione dell’Enciclica Laudato sì’ di Papa Francesco; inoltre, essa si svolge pochi giorni prima dell’apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia. In questo quadro, la nostra Conferenza intende prendere in considerazione almeno alcuni punti più rilevanti e connessi con la pastorale della salute e la promozione della vita umana.
1. Pastorale della salute e la cultura della vita. Come è ben noto, l’11 febbraio 1985, nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, con il Motu proprio Dolentium Hominum di Papa San Giovanni Paolo II, è stata istituita una Commissione Pontificia ad hoc, con il compito di coordinare le attività della Curia Romana relative alla pastorale della salute della Chiesa. In seguito, il Motu proprioDolentium Hominum ha precisato la missione e i compiti del nuovo organismo della Sede Apostolica, ovvero il valore della vita, dal suo sorgere fino al naturale tramonto, e la dignità della persona umana, particolarmente per quanto attiene alle realtà legate alla sfera della salute e del mondo sanitario. Questo Dicastero, sin dall’inizio, fu affidato all’allora Vescovo Fiorenzo Angelini che, successivamente elevato al cardinalato (1991), è stato il primo Presidente del Dicastero e per tanti anni Assistente Ecclesiastico centrale dell’Associazione dei Medici Cattolici Italiani. Il Cardinale Angelini ci ha lasciato il 22 novembre dello scorso anno, proprio al termine dell’ultima Conferenza Internazionale. Vorrei al riguardo informare che, nel primo anniversario del suo pio transito, domenica prossima, 22 novembre, nella Chiesa di “Santo Spirito in Sassia” – alle ore 11.00 – sarà celebrata in sua memoria una S. Messa, presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.
Al compianto Cardinale Angelini siamo debitori di un profondo ringraziamento per avere intuito che il mondo della salute, insieme all’impegno educativo, costituisce uno dei principali strumenti di evangelizzazione; un’intuizione, questa, che ha trovato pieno assenso e corrispondenza in San Giovanni Paolo II.
Dal 1997 il suo successore è stato il Cardinale Javier Lozano Barragán, che ha mantenuto il suo incarico fino al 18 aprile 2009. Il Cardinale Lozano il 30 ottobre scorso ha celebrato il 60 o anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale. I nostri più cordiali e sinceri auguri al cardinale Javier Lozano Barragán, che si accompagnano alla mia e nostra gratitudine per il suo contributo allo sviluppo del nostro Dicastero.
Colgo inoltre questa occasione per ringraziare anche tutti i Membri e Consultori, sia attuali sia quelli che si sono avvicendati in questi tre decenni, e tutti i Collaboratori che hanno contributo e ancora danno il loro apporto alla missione di questo Dicastero.
Durante i tre decenni di vita, il nostro Dicastero si è fortemente impegnato nello studio e nelle attività di promozione e di diffusione di tutto ciò che concerne la cultura e la pastorale della salus e quindi della cura della persona, sia in senso fisico che spirituale.
Dai vasti contributi e attività del Dicastero, ne vorrei menzionare solo quattro, che emblematicamente ne rispecchiano la missione e il servizio alla cultura della vita.
1.1 La Pontificia Accademia per la Vita. Con il Motu proprio Vitae Mysterium, dell’11 febbraio 1994, presso questo Pontificio Consiglio, è stata fondata la Pontificia Accademia per la Vita, la cui missione principale è studiare, informare e formare in ordine ai principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione della cultura e della difesa della vita, soprattutto in rapporto con la morale cristiana e il Magistero della Chiesa.
1.2 La Carta degli Operatori Sanitari. Nel 1995 il Dicastero ha pubblicato la Carta degli Operatori Sanitari, tradotta in diciannove lingue. Attualmente, avvalendosi di esperti nelle diverse discipline medico-chirurgiche, teologico-morali, pastorali e politico-legali, è stata conclusa la revisione e l’aggiornamento della medesima, alla luce dei nuovi progressi nella medicina, dei pronunciamenti magisteriali specifici intervenuti dopo il 1995 e di nuovi aspetti (politico-legislativi, politico-economici), che coinvolgono il mondo sanitario. Una novità che sembra utile segnalare è la valenza antropologica, che le scienze biomediche acquisiscono nella cultura odierna, nello specifico servizio al bene integrale della vita e della dignità di ogni essere umano, in un dialogo fecondo e reciproco tra biomedicina e proposta di principi morali da parte del Magistero della Chiesa. In questo impegno, poi, sono state considerate non solo le classiche figure professionali sanitarie (personale medico, infermieristico e ausiliario), ma anche biologi, farmacisti, operatori sanitari che operano nel territorio, amministratori, legislatori in materia sanitaria, industrie del farmaco, operatori nel settore pubblico e privato, di impronta laica o confessionale.
Dopo la valutazione positiva da parte dell’Assemblea Plenaria del marzo 2014 e l’integrazione dei suggerimenti e delle osservazioni pervenuti dai Membri e dai Consultori, il testo ha ottenuto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il necessario nihil obstat per la pubblicazione. È in fase di ultimazione la traduzione in lingua inglese del testo, e si prevede che la nuova Carta degli Operatori Sanitari verrà presentata con un’opportuna Conferenza-Stampa, così da rendere la dovuta eco a questo documento, che in diversi Paesi è solitamente adottato per la formazione specifica in problemi di bioetica e di pastorale della salute anche nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia, nei Corsi Universitari per le Professioni Infermieristiche e per gli Operatori Sanitari.
1.3 Le Giornate Mondiali del Malato. Nella Lettera indirizzata al Card. Fiorenzo Angelini del 13 maggio 1992- giorno in cui si ricorda la prima Apparizione della Madonna di Fatima, nel 1917 – il Beato Giovanni Paolo II indicò l’11 febbraio come data per la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes. Analogamente a quanto stabilito da Papa Benedetto XVI per le Giornate Mondiali dei Giovani, anche la Giornata Mondiale del Malato viene celebrata con scadenza triennale in forma solenne, mentre si demanda alle singole Diocesi impegnarsi per le celebrazioni annuali.
Al riguardo, l’11 Febbraio 2016 il Pontificio Consiglio celebrerà, in forma solenne, la XXIV Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo a Nazareth, in Terra Santa, con il tema: “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria – «Fate quello che vi dirà!» (Gv 2,5 “. Già è stato pubblicato il relativoMessaggio del Santo Padre per detta circostanza.
In questa occasione verranno coinvolte, come di consueto, le Chiese locali non solo nella celebrazione della Giornata stessa, ma anche per la preparazione del relativo Convegno teologico-pastorale, il cui tema rifletterà anche sulle problematiche specifiche del Medio-Oriente, quindi relative alla pace, alla riconciliazione e alla salute. Inoltre, verrà organizzato un incontro con i Vescovi Incaricati di Pastorale della Salute nella Regione. In particolare, è sembrato opportuno in detta circostanza affrontare il tema della salute, quale elemento di stimolo per il dialogo ecumenico ed interreligioso, secondo quanto indicato anche dalla Bolla di indizione “Misericordiae Vultus”. Sarà inoltre questa l’occasione per visitare e portare concreto aiuto anche economico ad alcune strutture sanitarie nella regione palestinese, particolarmente in difficoltà per i noti problemi che le affliggono.
In questo contesto, poi, sono onorato di comunicarvi che, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, il Dicastero è stato direttamente convolto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione nell’organizzazione di due Grandi Eventi che toccano il mondo della salute, e cioè rispettivamente la Giornata dedicata ai Malati e alle Persone Disabili (12 giugno 2016) e la Giornata dedicata agli Operatori e Volontari della Misericordia (4 settembre 2016).
1.4 La Fondazione “Il Buon Samaritano”, voluta e costituita da San Giovanni Paolo II nel 2004. Essa esprime l’amore solidale e preferenziale della Chiesa a favore delle persone abbandonate e meno protette. La Fondazione, dal punto di vista economico, aiuta i malati più bisognosi, in modo particolare quelli che soffrono a causa dell’infezione da HIV\AIDS e di altre patologie connesse.
La Fondazione è impegnata, inoltre, in un progetto teso alla donazione di farmaci e presidi medici alle strutture sanitarie promosse dalla Chiesa cattolica nel mondo. La metodica degli interventi prevede il coinvolgimento in ogni Paese delle Nunziature Apostoliche, le Conferenze Episcopali nazionali, le Diocesi e le Congregazioni religiose promotrici di iniziative di assistenza e di cura in ambito sanitario.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Catholic Medical Mission Board (CMMB), un’organizzazione non governativa, senza scopo di lucro, con sede negli Stati Uniti, impegnata a fornire servizi sanitari di qualità, materiale sanitario e prodotti farmaceutici senza alcuna discriminazione di razza, appartenenza politica o religiosa, ai malati e alle persone che vivono nel bisogno in tutto il mondo.
2. Continuità e discontinuità delle sfide. I Padri Conciliari, nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes (7 dicembre 1965), hanno sottolineato la responsabilità che compete alle generazioni future, elencato in particolare i molteplici delitti e attentati contro la vita umana e la sua dignità, quali «ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario» e terminando con «le ignominiose condizioni di lavoro» (GS, n. 27).
Lo stesso elenco è stato ripreso e condannato anche da San Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium Vitae (cfr. n. 3). Tutte queste pratiche, e altre simili, – come affermava il Santo Padre – sono non soltanto “vergognose”, ma anche “guastano la civiltà umana, inquinano” le persone e offendono il Creatore. In altre parole, già il Concilio Vaticano II e il Magistero seguente sottolineano la connessione stretta tra attentati alla vita e alla dignità umana e danni dell’ambiente in cui l’uomo vive.
È anche ben noto che San Giovanni Paolo II, durante il suo pontificato, spesso ha accennato alle drammatiche «minacce contro la vita», che sono «programmate in maniera scientifica e sistematica» e «una oggettiva ‘congiura contro la vita’ che vede implicate anche Istituzioni internazionali, impegnate a incoraggiare e programmare vere e proprie campagne per diffondere la contraccezione, la sterilizzazione e l’aborto» (EV, n. 17).
Lo stesso Benedetto XVI sottolineava le possibilità «di manipolare la vita» che è «sempre più posta dalle biotecnologie nelle mani dell’uomo» e che nella clonazione e nell’ibridazione umana esprimono «l’assolutismo della tecnica» (Caritas in veritate, n.75). Di conseguenza, proseguiva il Santo Padre al riguardo, «non si possono tuttavia minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la ‘cultura della morte’ ha a disposizione» (idib.).
Contrapponendosi a queste tendenze, Papa Francesco spesso invita ad “avere cura della fragilità” e rifiutare “la cultura dello scarto”.
Oggi, purtroppo, tali minacce sono diventate ancora più forti e sofisticate e, spesso con arroganza e cinismo, vengono imposte per essere introdotte nella mentalità e nella vita quotidiana. Ma tutti gli uomini e le donne di buona volontà e, in particolare, tutti i credenti in Gesù Cristo, sono invitati promuovere e rafforzare “la cultura della vita”, “annunciare” e “celebrare il Vangelo della vita” (cfr. EV, nn. 79, 82).
3. La cultura della Salus e dell’Accoglienza al servizio dell’Uomo e del pianeta. Questa è, appunto, la linea dell’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, che sottolinea la necessità di voler veramente affrontare, da parte delle persone e delle autorità, le problematiche ambientali e sociali, che tanto influiscono sulla salute e sul benessere psicofisico ed anche spirituale delle persone. Il Santo Padre mette in evidenza che «l’azione della Chiesa non solo cerca di ricordare il dovere di prendersi cura della natura, ma al tempo stesso ‘deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di sé stesso’» (LS, n. 79).
Per capire meglio un problema tanto delicato, ampio e urgente, è importante l’analisi degli autorevoli Relatori, che si susseguiranno nelle diverse Sessioni della Conferenza, e che affronteranno temi scottanti per l’uomo e per la natura, nella loro reciproca interconnessione. Fra questi temi, vorrei sottolinearne solo alcuni: cambiamenti climatici e salvaguardia della biodiversità; inquinamenti e rifiuti; sperimentazione animale e organismi geneticamente modificati; patologie virali e batteriche in connessione con i cambiamenti ambientali; ondate di calore e di freddo; interferenti endocrini e la loro incidenza sulla salute; impatto ambientale delle iniziative imprenditoriali e dei progetti di sviluppo; dialogo tra la politica e l’economia; responsabilità etica e sociale delle imprese verso le risorse ambientali; progetti innovativi in favore di un “mondo sano”; cultura della vita del pianeta; educazione e spiritualità ecologica motivati dal ritorno alla semplicità; ecologia dei sistemi sanitari improntati ad un orientamento personalista.
Nel programma della Conferenza sono opportunamente inserite anche due Tavole Rotonde, che mirano al dialogo per la salvaguardia della vita e del creato e all’educazione e alla spiritualità ecologica, segnati da un altro stile di vita. Per la riflessione e l’applicazione pratica importanti sono i luoghi dell’educazione alla ecologia, come famiglia, scuola, comunità cristiane, istituzioni nazionali ed internazionali ed altri.
Tutto ciò senza dimenticare la prospettiva pastorale dell’iniziativa, la necessità, cioè, che specialmente nei luoghi di cura e nel lavoro in favore dei sofferenti, così come nel contribuire al benessere in ambito planetario, si possa sempre meglio offrire quella testimonianza di cui si avverte un sempre più impellente bisogno. Sapere veramente accogliere l’altro e gli altri, inchinarsi secondo l’esempio dello stesso Cristo, misericordioso, semplice ed umile, la crescita nella saggezza evangelica in visione di una “cultura della cura”, il “ritorno alla semplicità” per costruire una “fraternità universale” (cfr. LS, nn. 231, 222, 228): queste sono le sfide che meritano il più alto e il più personale coinvolgimento.
Infine, vorrei esprimere il mio augurio sincero affinché la Conferenza possa portare arricchimento e abbondanti frutti a ciascuno di noi, sia a livello della riflessione teorica, che a quelle delle applicazioni pratiche.
Benvenuti a tutti alla nostra Conferenza
Welcome to our Conference
Bienvenus à tous à notre Conférence
Bienvenidos a todos a nuestra Conferencia
Herzlich willkommen zu unserer Konferenz
Witam wszystkich uczestników Konferencji