Conferenza Stampa di presentazione della XXV Giornata Mondiale del Malato, 06.02.2017
 

Intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

Intervento del Rev.mo Mons. Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu

Intervento del Prof. Antonio Gioacchino Spagnolo

Alle ore 11 di oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza stampa di presentazione della XXV Giornata Mondiale del Malato (edizione solenne) che si terrà a Lourdes, in Francia, l’11 febbraio prossimo. La conferenza stampa è anche l’occasione per presentare la Nuova Carta degli Operatori Sanitari.

Intervengono: il Rev.mo Mons. Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, Segretario Delegato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; il Dott. Alessandro de Franciscis, Presidente del Bureau des Constatations Médicales de Lourdes e dell’Association Médicale Internationale de Lourdes (AMIL); il Prof. Antonio Gioacchino Spagnolo, Professore ordinario di Bioetica e Direttore dell’Institute of Bioethics and Medical Humanities presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Riportiamo di seguito l’intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, impossibilitato ad essere presente, letto dal Segretario Delegato, e gli altri interventi disponibili:

Intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

Buongiorno a tutti,

grazie al moderatore, agli altri relatori.

Sono qui con me per presentare le due iniziative concomitanti:

· il Segretario Delegato del Dicastero, Mons. Jean-Marie Mupendawatu che, oltre a ben conoscere sia il mondo della salute, ha partecipato a tutte le edizioni della Giornata Mondiale del Malato, in forma abbreviata GMM;

· il Professor Antonio Gioacchino Spagnolo che, anche in quanto Direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities della Facoltà di Medicina all’Università del Sacro Cuore di Roma, ha fatto parte del gruppo di esperti che ha collaborato fortemente alla Nuova Carta degli Operatori Sanitari e potrà evidenziarne gli aspetti salienti,

· e il Dott. Alessandro de Franciscis, Presidente dell’Ufficio delle Costatazioni Mediche di Lourdes, che ci potrà illustrare l’organizzazione della Giornata Mondiale che quest’anno, giunta alla 25ma edizione, sarà celebrata in forma Straordinaria.

Prima di entrare nel vivo del mio intervento, desidero esprimere un ringraziamento particolare a voi giornalisti che siete qui presenti manifestando anche in questo modo l’attenzione al mondo della salute. Un’attenzione di cui le persone malate, sofferenti e coloro che se ne fanno carico, in maniera professionale o volontaria che sia, hanno davvero un grande bisogno.

Poi desidero rivolgere un pensiero al compianto Arcivescovo Zygmunt Zimowski, l’ultimo Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari che, dal primo gennaio scorso, è divenuto una componente importante del nostro Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Tornando ai due eventi all’”ordine del giorno” di questa conferenza stampa, è evidente quanto siano entrambi importanti per il mondo della salute.

Per quanto riguarda la GMM, istituita da San Giovanni Paolo II nel 1992 e organizzata per la prima volta proprio a Lourdes l’11 febbraio dell’anno seguente, desidero ricordare come l’iniziativa sia giunta quest’anno a festeggiare il suo ‘Giubileo d’argento’. Sebbene nell’ultimo decennio sia stata celebrata in forma solenne ogni tre anni come le altre Giornate Mondiali, questa 25ma edizione, per volontà del Santo Padre, sarà celebrata in forma Straordinaria. Il tema scelto è: Stupore per quanto Dio compie: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…» (Lc 1,49)

Tra le molte personalità attese, tra il 10 e il 13 febbraio prossimi nella città francese, posso senz’altro segnalare con gioia la partecipazione, in qualità di Legato del Papa, del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin. Sarà proprio il nostro Segretario di Stato, a presiedere la Messa Solenne dell’11 febbraio, giorno della prima apparizione dell’Immacolata Concezione a Santa Bernadette Soubirous e momento centrale della GMM, che quest’anno sarà celebrata per la terza volta a Lourdes, dove già ha avuto luogo nel 1993 e nel 2004.

Come sottolineato da Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata 2017, inoltre: “in occasione della Giornata Mondiale del Malato possiamo trovare nuovo slancio per contribuire alla diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente; un rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone, anche attraverso un corretto approccio alle questioni bioetiche, alla tutela dei più deboli e alla cura dell’ambiente”.

La particolare devozione mariana ed il rispetto per la vita e la dignità della persona hanno certamente caratterizzato, l’operato dell’Arcivescovo Zimowski a cui si deve la Nuova Carta per gli Operatori Sanitari che parimenti ho il piacere di presentare questa mattina. Si tratta di un’opera di revisione e attualizzazione della Carta degli Operatori Sanitari, il ‘vademecum’ teologico-morale-medico nato da una felice intuizione del Cardinale Fiorenzo Angelini, il primo Presidente della pastorale della salute che molto gli deve. Pubblicato per la prima volta nel 1995, il libro è stato rapidamente tradotto in 19 lingue e per quasi venti anni ha costituito il testo base per gli operatori sanitari.

Far ‘arrivare in tipografia’ la Nuova Carta ha quindi richiesto diversi anni di lavoro ad un gruppo qualificato di esperti, di cui abbiamo qui tra i relatori un rappresentante, il Prof. Spagnolo. e la conclusione dei diversi iter previsti per un tale lavoro.

Sono pertanto felice che l’opera porti il nome del Pontificio Consiglio pro Valetudini Administris e la ‘firma’ dell’Arcivescovo Zimowski perché costituisce in effetti la sua eredità lasciata alla pastorale sanitaria ed al mondo della sofferenza, a cui ha dedicato tantissime energie e in cui ha operato, con sacrificio e determinazione, sino alle ultime ore della sua esistenza terrena.

[00193-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Intervento del Rev.mo Mons. Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu

Un saluto cordiale a tutti voi e un grazie particolare ai giornalisti presenti.
È nel ruolo di testimone che mi trovo a dare qualche spunto circa la XXV Giornata Mondiale del Malato e la Nuova Carta degli Operatori Sanitari.

1. La XXV Giornata Mondiale del Malato:

La Giornata Mondiale del Malato istituita 25 anni fa dal Santo Papa Giovanni Paolo II, è stata e è ancora uno straordinario evento ecclesiale. “È un momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa e un momento di richiamo per tutti per riconoscere il Volto di Cristo nel volto del fratello infermo”[1]. Il Messaggio di Papa Francesco, dal significativo titolo: Stupore per quanto Dio compie: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente …» (Lc 1,49), ci invita ad imitare il cammino operato da Bernadette fino a contemplare in Maria, l’Immacolata, e in seguito la sua vita di silenzio e di meditazione.

Per la terza volta, il Santuario di Lourdes viene scelto per la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato; la prima volta fu la storica Prima Giornata Mondiale del Malato dell’11 febbraio 1993, di cui celebriamo quest’anno il Giubileo d’Argento, seguita dalla Dodicesima Giornata Mondiale del Malato nel febbraio 2004, in occasione del 150 anniversario della proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione. Ma al di là delle ricorrenze di carattere storico, si può riprendere le parole del Santo Papa Giovanni Paolo II per ritrovare ciò che da sempre il Santuario di Lourdes è stato e continua ad essere per il popolo cristiano, ossia: “Lourdes, Santuario mariano tra i più cari al popolo cristiano, è il luogo e insieme simbolo di speranza e di grazia nel segno dell’accoglienza e dell’offerta della sofferenza salvifica.”[2]

2. La Nuova Carta degli Operatori Sanitari:

È un valido compendio di dottrina e di prassi, un testo in cui “si è dunque operata una revisione e un aggiornamento secondo i quali, anche i temi già a suo tempo affrontati vengono illustrati in un linguaggio più accessibile e attuale e contengono un aggiornamento sotto i profili scientifico e contenutistico più in generale accompagnati da una rivisitazione delle note teologiche del documento citati.”[3]

Dal punto di vista dottrinale, la Nuova Carta per gli Operatori Sanitari riafferma la sacralità della vita e la sua indisponibilità in quanto dono di Dio. Gli operatori sanitari sono ministri della vita in quanto ne sono servi e sono chiamati ad amarla ed accompagnarla nel percorso esistenziale del generare – vivere – morire, trinomio tematico dell’Indice della Nuova Carta. Invito i membri della Commissione che ha preparato la Nuova Carta, nonché i giornalisti presenti ad aiutare la Chiesa a darne una larga diffusione. Concludo riprendendo il numero 13 della Lettera “Misericordia et misera” di Papa Francesco, al termine del Giubileo della Misericordia, dove ci richiama al servizio della Consolazione, altro Volto della Misericordia.[4]

Possa questo Giubileo di argento ravvivare nei cuori dei cristiani l’amore per i fratelli soprattutto deboli e ammalati e farli diventare testimoni della tenerezza e della consolazione di Dio! Grazie.

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[1] Giovanni Paolo II, Lettera al cardinale Fiorenzo Angelini de 13 maggio 1992, n. 3
[2] Idem
[3] Zigmunt Zimowski, Prefazione in Nuova Carta degli Operatori Sanitari, Libreria Editrice Vaticana, 2016
[4] Papa Francesco, Lett. Ap. Misericordia et misera, 20.11.2016, n. 13

[00195-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Intervento del Prof. Antonio Gioacchino Spagnolo

Le novità della Carta nella continuità della vocazione

Le conquiste della ricerca biomedica e le nuove realtà socio sanitarie che si sono venute a determinare dopo il 1994, come pure i pronunciamenti del Magistero della Chiesa cattolica che sono stati emanati nell’ambito delle scienze della vita e della salute (quelli dei Pontefici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco, i documenti della Congregazione per la Dottrina della fede e della Pontificia Accademia per la Vita) hanno reso necessaria una revisione e aggiornamento della Carta degli Operatori Sanitari. La carta ha mantenuto comunque la sua struttura originaria di strumento per una seria preparazione e formazione continua sul piano etico degli Operatori sanitari, per mantenere la dovuta competenza professionale e la loro vocazione a ministri della vita.

Innanzitutto, l’attenzione iniziale è stata rivolta considerando uno spettro più ampio delle persone coinvolte in ambito biomedico: accanto alle classiche figure professionali sanitarie (personale medico, infermieristico e ausiliario) sono state considerate anche altre figure che a vario titolo operano nel mondo della salute, come biologi, farmacisti, operatori sanitari del territorio, amministratori, legislatori in materia sanitaria, operatori nel settore pubblico e privato. Alcuni nuovi articoli riguardano proprio loro, e a loro è richiesta una particolare responsabilità nello svolgimento del loro servizio. Tutti questi operatori svolgono la loro pratica quotidiana in una relazione interpersonale, contraddistinta dalla fiducia di una persona segnata dalla sofferenza e dalla malattia, la quale ricorre alla scienza e alla coscienza di un operatore sanitario che le va incontro per assisterla e curarla.

La Carta vuole sostenere la fedeltà etica dell’operatore sanitario, nelle scelte e nei comportamenti in cui prende corpo il servizio alla vita e questa fedeltà viene delineata seguendo le tappe dell’esistenza umana: generare, vivere, morire, quali momenti di riflessioni etico-pastorali.

Nella Sezione del GENERARE sono stati meglio specificati i criteri per la cura dell’infertilità e il riferimento ai metodi naturali non solo per la regolazione della fertilità ma anche come metodi per ottenere una gravidanza. Inserimento anche un articolo sul congelamento di tessuto ovarico (art. 38), risposta eticamente sostenibile nel caso di terapie oncologiche che possono alterare la fertilità della donna. Sono poi presi in considerazione i nuovi tentativi di generazione umana in laboratorio (art. 39): tra gameti umani e animali, di gestazione di embrioni umani in uteri animali o artificiali, di riproduzione asessuale di esseri umani mediante fissione gemellare, clonazione, partenogenesi o altre tecniche consimili. Tutti procedimenti questi che contrastano con la dignità umana dell’embrione e della procreazione, per cui sono da considerarsi moralmente inaccettabili. Tra le diagnosi prenatali, accettabili ad alcune condizioni, viene stigmatizzata, invece la diagnosi pre-impianto (art. 36) come espressione di una mentalità eugenetica che legittima l’aborto selettivo per impedire la nascita di bambini affetti da varie malattie.

Nella Sezione del VIVERE è confermata la posizione di sempre riguardo all’aborto inserendo dei nuovi articoli riguardo alla riduzione embrionale, intercezione, contragestazione, feti anencefalici, gravidanze ectopiche, tutela del diritto alla vita (artt. 51-59). Attenzione rivolta anche al tema della prevenzione e dei vaccini, oggetto di recente dibattito pubblico (artt.69-70). Attuale dal punto di vista scientifico il riferimento alla terapia genica e alla medicina rigenerativa (artt. 80-82).

Sul piano sociale la Carta si sofferma sul tema dell’accesso ai farmaci e alle tecnologie disponibili da parte della popolazione (art. 91), accesso che ancora oggi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – soprattutto in quelli caratterizzati da una instabilità politica o da scarse risorse economiche non è garantito a larghe fasce di popolazione e ciò soprattutto nel caso delle cosiddette “malattie rare” e “neglette”, alle quali si accompagna il concetto di “farmaci orfani” (art. 92). E agli operatori sanitari e le loro Associazioni professionali viene chiesto di farsi promotori di una sensibilizzazione delle istituzioni, degli enti assistenziali, dell’industria sanitaria, affinché il diritto alla tutela della salute sia esteso a tutta la popolazione affinché si arrivi ad una giustizia sanitaria, salvaguardando la sostenibilità sia della ricerca sia dei sistemi sanitari. Nuovi anche i riferimenti al coinvolgimento nella sperimentazione di minori o adulti incapaci a decidere, su soggetti vulnerabili, su donne in età fertile in situazioni di emergenza.

Infine, in questa sezione si evidenzia il ruolo della consulenza di etica clinica (art. 140) che può aiutare ad individuare conflittualità e dubbi etici, che singoli operatori sanitari, pazienti e familiari possono sperimentare nella pratica clinica, facilitandone così la risoluzione con scelte diagnostico-terapeutiche condivise al letto del malato, nella cornice valoriale propria della medicina e dell’etica.

Nella sezione del MORIRE viene considerato l’atteggiamento davanti al malato nella fase terminale della malattia, luogo di verifica della professionalità e delle responsabilità etiche degli operatori sanitari (art 145). In questo ambito, un aspetto molto attuale considerato nella carta – oggetto in questi giorni di molte discussioni nel Parlamento italiano – è il riferimento all’espressione in anticipo da parte del paziente delle sue volontà (art. 150) circa i trattamenti ai quali desidererebbe o no essere sottoposto nel caso in cui, nel decorso della sua malattia o a causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso. La carta afferma che deve essere sempre rispettata la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente, ma il medico non è comunque un mero esecutore, conservando egli il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà discordi dalla propria coscienza.

Tema ugualmente rilevante è quello della nutrizione e idratazione, anche artificialmente somministrate (art. 152). Considerate tra le cure di base dovute al morente, quando non risultino troppo gravose o di alcun beneficio. La loro sospensione non giustificata può avere il significato di un vero e proprio atto eutanasico, ma è obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che consiste nel procurare l’idratazione e il nutrimento del paziente. Confermata la eticità della sedazione palliativa profonda nelle fasi prossime al momento della morte, attuata secondo corretti protocolli etici e sottoposta ad un continuo monitoraggio.

Sullo sfondo di questa sezione la tutela della dignità del morire (art. 149) nel senso di rispettare il malato nella fase finale della vita, escludendo sia di anticipare la morte (eutanasia), sia di dilazionarla con il cosiddetto “accanimento terapeutico”.

Certamente la Carta non può certamente risultare esaustiva rispetto a tutti i problemi e alle questioni che si impongono nell’ambito della salute e della malattia ma è stata realizzata al fine di offrire linee-guida il più possibile chiare per i problemi etici che si devono affrontare nel mondo della salute in genere in armonia con gli insegnamenti di Cristo, e con il Magistero della Chiesa.

I nuovi riferimenti magisteriali, posteriori al 1994, che sono stati richiamati nella Carta:

La Lettera Enciclica di GIOVANNI PAOLO II, Evangelium vitae (1995)

GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai partecipanti al Congresso Internazionale sui trapianti (29 agosto 2000), n. 4: AAS 92 (2000), 823-824.

Le Lettere Encicliche di BENEDETTO XVI, Spe salvi sulla speranza cristiana (2007) e Caritas in veritate (2009)

BENEDETTO XVI, Discorso ai partecipanti al XXV Congresso Internazionale dei Farmacisti Cattolici [29 ottobre 2007

BENEDETTO XVI, Discorso ai partecipanti al Congresso Internazionale promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita sul tema della donazione di organi (2008)

L’Esortazione Apostolica di PAPA FRANCESCO, Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale (2013)

PAPA FRANCESCO, Messaggio ai partecipanti all’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita in occasione del ventennale di istituzione (2014).

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Responsa ad quaestiones ab Episcopali Conferentia Foederatorum Americae Statuum propositas circa cibum et potum artificialiter praebenda (2007)

L’Istruzione della CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Dignitas personae (2008)

PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA, La prospettiva degli xenotrapianti. Aspetti scientifici e considerazioni etiche (Città del Vaticano, 2001)

PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA, Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umaniabortiti (2005)

[00194-IT.01] [Testo originale: Italiano]