Pubblichiamo di seguito l’intervento che il Capo della Delegazione della Santa Sede, Mons. Jean-Marie Mupendawatu, ha pronunciato questa mattina alla 69ma Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra (Svizzera) dal 23 al 28 maggio 2016:
Intervento di Mons. Jean-Marie Mupendawatu
Signor Presidente,
1. La nostra delegazione, assieme alle altre delegazioni, desidera congratularsi con il Segretariato per il Rapporto sulla Salute nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (WHA69/15) che, tra le altre cose, sottolinea l’impegno ad un approccio multi-settoriale integrato, in cui la salute non è semplicemente uno dei vari obiettivi interconnessi, ma influenza ed è influenzata da altri obiettivi e traguardi, come parte integrante dello sviluppo sostenibile.
L’attuazione dell’ambiziosa Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con i suoi 17 obiettivi e 169 traguardi associati, garantirà la promozione di un futuro sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale per il nostro pianeta, per le generazioni attuali e per quelle future. La delegazione della Santa Sede accoglie positivamente l’accento imprescindibile che viene posto sulla dignità della persona umana, e la forte attenzione riservata all’equità, espressa con l’impegno che ‘nessuno sarà lasciato indietro’1. Per quanto riguarda la salute, ciò si esprime nell’obiettivo 3: ‘Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età’, che a sua volta comprende 13 traguardi intermedi per il conseguimento della copertura universale che è la chiave per il raggiungimento di tutti gli altri obiettivi (WHA69/15 par. 25).
2. Secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite (UN Res/70/1 par. 5), gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile sono “integrati e indivisibili” in quanto il progresso in un settoredipende dal progresso in molti altri e sono “di natura globale e universalmente applicabile” in quanto si prefiggono di essere rilevanti per tutti i Paesi.
Una delle sfide principali, per il nuovo Programma, è la traduzione nella pratica il principio basilare di essere “integrato e indivisibile”, e ciò diventa più critico laddove le sinergie sono meno dirette, come nel legame tra il cambiamento climatico e la diffusione delle malattie trasmesse da vettori. Per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico e alle sue conseguenze sulla salute, la nostra delegazione desidera sottolineare la necessità di una maggiore volontà politica e di un forte impegno da parte delle società civili, per poter raggiungere accordi veramente significativi ed efficaci in materia di ambiente. Spesso i negoziati internazionali non riescono a fare progressi importanti a causa delle prese di posizione adottate da Paesi che antepongono i propri interessi nazionali al bene comune globale.
Nella sua recente Lettera Enciclica Laudato si’, sulla cura della casa comune, Papa Francesco ci richiama all’esigenza di pensare a “un solo mondo, ad un progetto comune”. Egli osserva che “un mondo interdipendente” ci spinge “a fare in modo che le soluzioni siano proposte a partire da una prospettiva globale e non solo in difesa degli interessi di alcuni Paesi … si rende indispensabile un consenso mondiale che porti, ad esempio, a programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più adeguata delle risorse forestali e marine, ad assicurare a tutti l’accesso all’acqua potabile”2.
3. Per concludere, Signor Presidente, nel perseguimento degli obiettivi riportati dall’Agenda ancora da ultimare, la Santa Sede desidera ribadire l’impegno delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche nella lotta all’AIDS, alla tubercolosi, alla malaria e alle malattie tropicali neglette così come contro le altre malattie trasmissibili. Relativamente a queste ultime, il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, insieme alla Nippon Foundation, ha organizzato un Simposio sul tema: “Per una cura olistica delle persone affette dal Morbo di Hansen rispettosa della loro dignità”, che si terrà a Roma nei giorni 9 e 10 giugno prossimi e verterà sulla triplice sfida di: ridurre l’incidenza della malattia, aiutare le persone che ne sono state colpite e le loro famiglie e reinserire le persone guaritene nella società. Il Simposio è organizzato con la collaborazione della Fondazione Raoul Follereau, del Sovrano Militare Ordine di Malta e della Sasakawa Memorial Health Foundation.
Entro la fine di quest’anno anno e, più precisamente, dal 10 al 12 novembre, il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari terrà inoltre la sua 31a Conferenza Internazionale, dedicata alle malattie rare e alle malattie tropicali neglette. Vi prenderanno parte esperti e partecipanti provenienti da oltre 60 Paesi del mondo, per dibattere appunto sul problema delle malattie neglette, in particolare quelle che colpiscono le persone più vulnerabili. Siete tutti invitati ad offrire il vostro prezioso contributo a questa iniziativa.
Grazie, Signor Presidente, e che il Signore benedica tutti voi.
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1 Cfr. Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite 70/1, paragrafo 4.
2 Francesco, Lettera Enciclica Laudato si’, n. 164.
[00878-IT.01] [Testo originale: Italiano]
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