Presentazione del Sussidio per la XXII Giornata Mondiale del Malato
(11 febbraio 2014)
La sollecitudine della Chiesa per il mondo dei sofferenti e dei loro famigliari, degli operatori sanitari, degli operatori pastorali nonché dei volontari trova espressione in questo anno nel tema scelto dal Santo Padre Francesco: «… anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3, 16).
Nel contesto dell’Anno della Fede da poco concluso, le parole dell’apostolo Giovanni conservano, anzi, acquistano nuovo vigore, rammentando come la fede non possa essere soltanto un abbandono fiducioso in Dio senza accompagnarsi ad una coerente testimonianza nella carità.
Il primo passo compiuto dal Signore nei confronti della sua creatura, e che questa accoglie nella fede, abilita pertanto il credente ad essere a sua volta disponibile a dare la propria vita per il prossimo: quale disponibilità più profonda e quale testimonianza più speculare del proprio Maestro e Signore potrebbe essere offerta dal cristiano?
Facendo tesoro del binomio fede-carità, fatto proprio da Papa Francesco come tema per la Giornata Mondiale del Malato dell’anno 2013, il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute) ha predisposto il presente Sussidio, scandito in tre momenti fondamentali dell’Anno Liturgico (Avvento-Natale; Giornata Mondiale del Malato nella Memoria Liturgica della Beata Vergine di Lourdes; Quaresima-Pasqua) e arricchito da una Via Crucis, per offrire ai malati, agli operatori sanitari, agli operatori pastorali, alle famiglie e ai volontari spunti di riflessione teologica, approfondimenti pastorali e formulari di preghiera, facendo risuonare l’invito pressante all’amore del prossimo, che compete a tutta la Chiesa ma, in modo del tutto singolare, al mondo della sofferenza e dell’assistenza sanitaria nelle sue diverse e complementari componenti.
Affidando a tutta la Chiesa questo Sussidio, si intende quindi incrementare quella comunione di grazia, che dalla preghiera delle persone ammalate e di coloro che se ne prendono cura, non mancherà di portare frutti di una carità operosa e gioiosa, stemperata nel silenzio efficace della quotidianità della vita: «… anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3, 16).
Entrando con questo semplice strumento di riflessione e di preghiera nelle Vostre case, nei luoghi e strutture di cura, facendomi con Voi e per Voi un testimone della continua condivisione di Gesù Cristo per ogni soffrire umano, Vi imparto la mia Benedizione.
† Zygmunt Zimowski
Presidente
del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari
(per la Pastorale della Salute)